I messaggi vocali di WhatsApp hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare: tutti li usano ma quest’abitudine sta per cambiare per sempre.
Da quando è stato possibile inviare messaggi vocali, l’utilizzo di questa forma di comunicazione è andato velocemente fuori controllo perché, semplicemente, le persone hanno cominciato ad utilizzarla nel modo sbagliato.
Nelle intenzioni di chi ha creato la possibilità di inviarli, infatti, i messaggi vocali servono a veicolare concetti complessi, che spiegare per iscritto sarebbe più difficile, oppure a dire qualcosa per cui è fondamentale far sentire il tono della propria voce.
Se utilizzati correttamente, quindi, essi sono un assoluto miglioramento delle potenzialità di WhatsApp, l’applicazione di messagistica più usata al mondo. Il problema attuale è che sempre più persone hanno cominciato a rifiutarsi di ascoltare i messaggi vocali inviati dai propri contatti, soprattutto se si tratta di note più lunghe di tre minuti.
Per correre ai ripari, ed evitare che una funzione utilissima semplicemente cada nel dimenticatoio perché utilizzata male, WhatsApp ha introdotto da qualche tempo la funzione per velocizzare l’ascolto dei messaggi vocali. Grazie ad essa è possibile risolvere gran parte dei problemi legati a questi ultimi ma, prima che il servizio decida di eliminare completamente tale feature, è meglio sapere come utilizzarla in maniera corretta.
Le regole d’oro per usare i vocali di WhatsApp
Quando inviamo una nota vocale dobbiamo innanzitutto tener presente che si tratta di un messaggio con uno scopo pratico, che è essenzialmente un fine comunicativo. Non ha nulla a che fare con un podcast e tantomeno una telefonata.
Per questo motivo prima di cominciare a registrare un messaggio vocale è strettamente necessario avere ben chiaro cosa si vuol comunicare. In tal modo eviteremo di perdere il filo del discorso e fare molte pause mentre lo stiamo esplicando, allungando a dismisura la lunghezza dell’audio ma soprattutto aumentando il fastidio di chi sarà costretto ad ascoltare minuti e minuti a vuoto.
Dopodiché, sarà buona norma avvisare sempre l’altro utente che si ha intenzione di inviare un vocale, senza costringerlo ad ascoltare lunghi monologhi all’improvviso. Se poi il nostro interlocutore comincia a rispondere con messaggi testuali e non con altri audio, è il segnale definitivo: si sta infastidendo. A quel punto sarebbe più corretto passare a nostra volta ai messaggi testuali.
Infine, inviare vocali molto lunghi è maleducato perché costringe le persone a investire nell’attività di ascolto diversi minuti del proprio tempo, spesso per scoprire che il contenuto di quei messaggi poteva essere riassunto in pochissime battute scritte. Molto meglio mandare audio brevi e concisi, chiari e con pochi concetti.