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Una tecnologia che salva la nostra vista: quei pochi smartphone che ce l’hanno andrebbero acquistati di corsa

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Pietro Santercole

Un po’ per come era stato per le smart tv, gli smartphone stanno cambiando, con una tecnologia benedetta dalla nostra vista.

Un po’ semplicistico ormai parlare di smart tv. La rivoluzione del digitale terrestre ha portato un po’ tutti, gioco-forza ad avere a che fare con i televisori di nuova generazione. Ora si tende a differenziare i display LCD, OLED e LED.

Una tecnologia che salva la nostra vista: pochi smartphone la hanno
La nuova tecnologia dimmerabile degli smartphone Honor – L’intellettualedissidente.it via Honor.com

 

Nel primo caso siamo di fronte agli arcinoti cristalli liquidi, che non creano luce ma bloccano o consentono alla luce stessa di attraversarli. Nel secondo invece il diodo organico emette luce e non servono componenti aggiuntivi per essere illuminati (gli schermi a cristalli liquidi vengono illuminati da una fonte di luce esterna se sono riflettivi).

Nel terzo caso, invece, siamo di fronte sempre a un diodo a emissione di luce che costituisce anche la sua retroilluminazione, quindi in più direzioni rispetto a un OLED. A prescindere da quale display affidarsi nel settore delle smart tv, sta accadendo la stessa differenziazione nel mondo degli smartphone, come nel caso del nuovo Honor Magic 5 Pro.

Una pratica sempre più utilizzata dai produttori

I LED possono essere regolati in due modi: dimmerazione analogica e modulazione di larghezza di impulso (PWM). L’attenuazione analogica modifica l’emissione luminosa dei LED semplicemente regolando la corrente CC nella stringa, mentre l’attenuazione PWM ottiene lo stesso effetto variando il ciclo di lavoro di una corrente costante nella stringa per modificare efficacemente la corrente media nella stringa.

E’ qui che nasce la nuova tecnologica appropriata per gli smartphone, proprio per gestire la luminosità di un display, sempre più a stretto contatto con i nostri (poveri) occhi. Due modi per regolarla: accanto al DC Dimming, ecco il PWM Dimming.

Una pratica sempre più utilizzata dai produttori
Ecco come è cambiato il display dei nostri smarthpne – L’intellettualedissidente.it

A differenza di altri driver per LED ad alta potenza, il PWM Dimming può generare il proprio segnale di regolazione per produrre una regolazione fino a 25:1. Ciò consente di produrre un dimming PWM accurato senza la necessità di componenti esterni: basta una tensione CC esterna, proprio come il controllo di regolazione analogico, per la regolazione PWM ad alte prestazioni a una frequenza scelta.

Una spiegazione più o meno scientifica che porta a delle conclusioni. Il PWM, acronimo di Pulse Width Modulation seguito da dimming, porta un benedetto oscuramento (per modulazione della larghezza di impulso) che serve ai nostri occhi per sopportare tutto il tempo in cui vediamo uno smartphone. La soluzione proposta da Honor con il Magic 5 Pro è quella di alzare la frequenza di flickering fino a 2160 Hz, gestendo maggiormente il valore di luminosità, un pratica che, seppur in maniera differente, sta sempre più prendendo piede tra i produttori di smartphone.

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