Il fatto è avvenuto a Milano: la ragazza ha cercato prove utilizzando anche dispositivi informatici e ciò ora potrebbe crearle guai di tipo legale.
Ora rischia azioni legali a proprio carico per una possibile violazione della privacy del suo fidanzato. O meglio: ex fidanzato. Perché la ragazza, dopo aver sospettato la sua infedeltà, ha poi trovato ed acquisito le prove di una effettiva relazione con un’altra donna. Tuttavia, le modalità con cui ha rinvenuto le evidenze che hanno poi condotto all’interruzione della relazione potrebbero metterla nei guai con la giustizia.
Il rischio per la ragazza, infatti, è di poter essere accusata in tutta legittimità di aver violato la privacy del suo ex compagno. Per lei, dunque, parrebbe davvero una situazione da definire con l’espressione “Oltre al danno, la beffa”: in altre parole, alle sofferenze causate dal tradimento ora potrebbero aggiungersi i patimenti di un’azione legale che, con ogni probabilità, la potrebbe condurre alla condanna.
E per quale motivo? Ebbene, per gli strumenti utilizzati per giungere alle evidenze del tradimento in corso, ovvero la tecnologia. La ragazza, infatti, si è affidata al noto assistente intelligente di Amazon, Alexa, che ha geolocalizzato il fidanzato fedifrago proprio in compagnia dell’altra donna. E non solo: Alexa le ha svelato anche alcuni messaggi scambiati tra i due, il che non farebbe che peggiorare la situazione.
Secondo la legge, attingere ad informazioni personali come i messaggi privati, anche del proprio fidanzato o consorte ed anche in caso di tradimento, può costituire un reato relativo alla violazione della privacy. Se le informazioni sono state recepite senza il consenso dell’interessato, ecco che l’utilizzo viene considerato improprio e dunque può comportare conseguenze di tipo giuridico e legale.
E la Corte di Cassazione non è nuova a questo genere di circostanze: non sono pochi i casi, infatti, che fanno da precedente a quello di Milano, per i quali la Corte si è già espressa sancendo il diritto alla privacy della “parte lesa” (ovvero di chi ha tradito) ed il dovere alla sua tutela, anche nelle relazioni e nelle dinamiche di coppia.
Pare lecito poter dire “Cornuto e mazziato?”, non è così? Ebbene, le implicazioni giuridiche, seguendo i dettami attualmente sanciti dalla legge, in casi simili paiono tutelare più il traditore del tradito, quando di mezzo si intromette la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale. E vien da chiedersi se queste siano effettivamente un “alleato” per migliorare le nostre vite, oppure un diabolico archibugio per renderle più amare e complicate.
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