L’intelligenza artificiale ci renderà tutti più intelligenti e felici in molti modi sorprendenti, con buona pace delle profezie allarmistiche.
C’è chi dipinge un quadro terrificante del futuro in cui i computer si ribellano per distruggerci come in certi film di fantascienza. Ma quell’incubo post-apocalittico è una visione artificiale. Invece di annientarci, l’intelligenza artificiale potrebbe essere l’angelo custode dell’umanità. Un esperto (e miliardario) come Marc Andreessen ritiene che l’IA potrebbe persino contribuire a salvare vite umane. Vediamo come.
Mansoor Ahmed-Rengers dell’Università di Cambridge, fondatore della società tecnologica Open Origins, concorda sul fatto che il cyborg assassino di Arnie Schwarzenegger in Terminator è pura fantascienza. E Kathleen Richardson, professoressa di etica e cultura dei robot e dell’intelligenza artificiale presso la De Montfort University di Leicester, assicura: “I computer sono buoni imitatori, ma eseguono istruzioni”. La possibilità di concentrare l’incredibile potenza di calcolo dell’intelligenza artificiale su un singolo problema garantirà enormi vantaggi.
Tutti i risvolti positivi dell’IA
Ecco i principali settori nei quali l’IA potrà fare la differenza in meglio.
- Medicina
Ogni settimana ci sono nuovi progressi medici che non sarebbero stati possibili senza un software di intelligenza artificiale. Secondo Andreessen, “le scoperte scientifiche e le nuove tecnologie e i farmaci si espanderanno notevolmente man mano che l’IA ci aiuterà a decodificare ulteriormente le leggi della natura e a sfruttarle a nostro vantaggio”. Di recente l’IA ha aiutato alcune persone paralizzate a camminare, grazie alla scoperta di nuovi antibiotici.
Uno scanner hi-tech messo a punto dalla società britannica Digistain offrirà diagnosi molto più accurate di cancro al seno. - Lavoro
Una grande paura è che l’intelligenza artificiale porterà alla disoccupazione di massa, ma Andreessen ritiene che creerà invece maggiori opportunità di lavoro man mano che si formeranno nuove industrie. Ipse dixit: “La crescita della produttività in tutta l’economia accelererà drasticamente, trainando la crescita, la creazione di nuove industrie, nuovi posti di lavoro e l’aumento dei salari – col risultato di una nuova era di maggiore prosperità materiale in tutto il pianeta”. L’IA potrebbe liberare il personale coinvolto in compiti banali per affidargliene di più gratificanti. - Educazione
C’è chi teme che gli studenti usino l’intelligenza artificiale per fare i furbi, ma molti accademici ritengono che il software avanzato aumenterà gli standard educativi. Gli studenti possono utilizzare programmi come ChatGPT – che consente conversazioni simili a quelle umane con un chatbot e può scrivere e-mail e saggi – per indirizzarli nella direzione delle informazioni di cui hanno bisogno. L’intelligenza artificiale consentirà anche un insegnamento più personalizzato, fornendo lezioni al giusto livello per particolari studenti. - Ambiente
Gli algoritmi più avanzati stanno già contribuendo a rendere aerei, automobili, case e centrali elettriche più efficienti dal punto di vista energetico. Un giorno, i computer potrebbero essere abbastanza intelligenti da prevenire il cambiamento climatico. - Cura e assistenza
L’intelligenza artificiale può aiutare a sviluppare cure per malattie debilitanti come la demenza e offrire supporto24 ore su 24. Andreessen non ha dubbi: “I chatbot medici AI sono già più empatici delle loro controparti umane”. E “piuttosto che rendere il mondo più duro e più meccanicistico, l’IA infinitamente paziente e comprensiva renderà il mondo più caldo e più bello”. - Arti
Sempre secondo Andreessen, “le arti creative entreranno in un’età dell’oro, poiché artisti, musicisti, scrittori e registi potenziati dall’intelligenza artificiale acquisiranno la capacità di realizzare le loro intuizioni molto più velocemente e su scala più ampia che mai”. E l’intelligenza artificiale sembra destinata a togliere il cinema dalle mani dei super-ricchi: presto in team di non più di 10 persone potrebbe fare serie concorrenza ad Hollywood”.
E scusate se è poco…