Era solo questione di tempo prima che le funzionalità di un IA venissero utilizzate a scopi illeciti: attenzione alla chatbot degli hacker.
Il 2023 sarà ricordato anche come l’anno della diffusione dei chatbot e in particolare di ChatGPT, IA creata dall’azienda OpenAI che ha colpito il mondo intero per le sue funzionalità. Di fatto l’Intelligenza Artificiale in questione può creare qualsiasi cosa in pochissimo tempo, dai disegni richiesti a veri e propri testi scritti.
Proprio l’efficienza di Chat GPT ha sollevato diversi dilemmi morali ed etici, visto che l’IA è stata in grado di superare anche complessi esami di ammissione all’Università e ben presto è stata utilizzata dagli studenti per velocizzare le ricerche e per barare sui compiti scritti. Chiaramente è sorto il problema di come fare a limitarne l’utilizzo, ma anche il timore che un domani molteplici lavori possano essere soppiantati dall’utilizzo di questi strumenti.
Se già un IA pensata come strumento d’aiuto può essere utilizzata a scopo di frode, quanto tempo ci vorrà prima che vengano create delle versioni oscure in grado di facilitare il compito degli hacker e dei truffatori online? Una domanda che sorge spontanea, la cui risposta probabilmente non sarà piacevole: esiste già.
Negli scorsi mesi tutti noi abbiamo subito un incremento dei contatti indesiderati, tra chiamate con messaggi registrati, mail, sms e chat WhatsApp con le quali i malintenzionati volevano estorcerci i dati personali per svuotarci il conto in banca. Immaginate adesso a quanto possa diventare invadente questo problema se le truffe e le campagne di phishing vengono gestite da chatbot evoluti come quello di Open AI.
Ebbene già da qualche tempo sul mercato nero esiste Worm GPT, ovvero una versione “Black Hat” di Chat GPT utilizzata dai cybercriminali per le campagne di phishing e la creazione di malware. Di recente l’hacker Canadian Kingpin12 ha annunciato il rilascio di Fraud GPT, un chatbot che a suo dire è migliore di Worm in qualsiasi cosa.
Il creatore specifica che può essere utilizzato per scrivere codici malware, avviare campagne di phishing, creare lettere truffa e addirittura trovare falle di sistema per violare la sicurezza di siti e PC. Lo stesso CanadianKingpin12 ha svelato di essere al lavoro su un secondo bot malevolo che ha chiamato DarkBart e che sarebbe la versione oscura di Google Bard. Infine starebbe lavorando anche su DarkBert, versione oscura dell’omonimo chatbot.
Insomma fate attenzione ai messaggi che vi vengono recapitati, grazie a queste nuove tecnologie, infatti, potrebbero essere sempre più credibili e difficili da riconoscere. La speranza è che i giganti tech si muniscano di sistemi di sicurezza efficienti, capaci di bloccare gli attacchi provenienti da simili chatbot.
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