Nuova scoperta degli astronomi dallo Spazio. Misteriosi segnali radio si susseguono quotidianamente, qualcuno vuole parlare con noi.
L’iconica frase di Barak Obama quando era presidente degli Stati Uniti, ha abbattuto un vecchio tabù, volendo spazzare via i dubbi su un segreto di Pulcinella: “Gli oggetti volanti non identificati esistono ma non sappiamo cosa siano“.
Non ci si domanda più se esistono davvero gli alieni, gli extraterrestri, quegli oggetti volanti non identificati (OVNI) noti anche con gli acronimi inglesi UFO (Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object) e UAP (Unidentified Aerial Phenomenon), ormai si dà per assodato. Semmai bisogna scoprire cosa sono e non più se ci sono veramente.
Anche perché dallo Spazio continuano ad arrivare misteriosi segnali radio, diversi tra loro, che si ripetono nel tempo. Gli astronomi grazie agli ultimi osservatori ne hanno rilevati altri 25.
È per questo motivo che un po’ a macchia d’olio, a livello globale, stanno nascendo, o vengono migliorati, osservatori ad hoc, grazie alle collaborazioni internazionali, che hanno permesso di aumentare notevolmente il numero di questi eventi all’attenzione degli astronomi che stanno cercando di analizzare questi segnali provenienti dallo Spazio, cercando di codificarli.
Uno dei principali osservatori ha installato il Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (CHIME), un radiotelescopio di nuova generazione situato presso il Dominion Radio Astrophysical Observatory (DRAO) nella Columbia Britannica, in Canada. Grazie al suo ampio campo visivo e all’ampia copertura di frequenza, questo telescopio è uno strumento indispensabile per rilevare gli FRB (più di 1.000 sorgenti fino ad oggi).
Utilizzando un nuovo tipo di algoritmo, la collaborazione CHIME/FRB ha trovato prove di 25 nuovi FRB ripetuti nei dati CHIME che sono stati rilevati tra il 2019 e il 2021, come rivela l’autorevole Science Alert. La collaborazione CHIME/FRB comprende astronomi e astrofisici provenienti da Canada, Stati Uniti, Australia, Taiwan e India.
Le sue istituzioni partner includono il DRAO, il Dunlap Institute for Astronomy and Astrophysics (DI), il Perimeter Institute for Theoretical Physics , il Canadian Institute for Theoretical Astrophysics (CITA), l’ Anton Pannekoek Institute for Astronomy , il National Radio Astronomy Observatory (NRAO) , l’ Institute of Astronomy and Astrophysics , il National Center for Radio Astrophysics (NCRA) e il Tata Institute of Fundamental Research (TIFR) e diverse università e istituti.
Tutto questo perché le stime indicano che arrivano sulla Terra circa mille segnali al giorno: alcuni si è scoperto derivanti da stelle di neutroni e buchi neri, altri però sono ancora non classificati. Ed è qui che entrano in scena le ipotesi sempre più probabili che qualcuno vuole parlare con noi. Ora non resta che scoprire chi è.
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