Una rivoluzione per il mondo della medicina, per la prima volta al mondo al Policlinico Gemelli a Roma: il metodo robotizzato ha funzionato
Sembra una pasticca di paracetamolo e invece è una vera e propria rivoluzione per il mondo della medicina, sperimentata per la prima volta al Policlinico Gemelli di Roma. La pastiglia hi-tech ha le dimensioni di una pasticca di paracetamolo che ci prescrivono quando sale la febbre ma in realtà è capace di fare molto di più.
L’ultima novità del Policlinico si chiama NaviCam Stomachica System. La robotica nel mondo della medicina continua a fare passi da gigante, rendendo le operazioni sempre meno invasive e rischiose per i pazienti. In questo caso la pillola dovrà essere inghiottita con dell’acqua ma permetterà ai medici di fare esami più approfonditi.
Il problema del disagio dei pazienti quando devono essere sottoposti a esami invasivi sta nel fatto che nella maggior parte dei casi devono essere sedati o anestetizzati, inoltre le zone possono risultare doloranti anche dopo la visita e tutto ciò non fa altro che far indietreggiare per paura. La medicina da questo punto di vista continua a far ricerca attraverso le tecnologie in grado di sostituire le pratiche più invasive. Una tra tutte per esempio proprio la gastroscopia.
La videocapsula robotizzata è la novità del Gemelli. La medicina aggiunge un tassello alla gastroscopia
Si tratta di un’innovazione cinese utilizzata per la prima volta al mondo (Cina esclusa), in Italia. Un diametro di 11,8 millimetri e una lunghezza di 2,7 millimetri, queste le dimensioni della videocapsula robotizzata.
Il suo scopo, infatti, molto facile da dedurre dal suo nome, è quello di muoversi autonomamente per esplorare le pareti dello stomaco attraverso una microcamera di precisione.
Una rivoluzione nel mondo della medicina perché la gastroscopia è uno degli esami invasivi, in questo modo invece si risparmia al paziente il fastidio del tubicino che viene fatto passare dalla trachea per poi arrivare all’esofago fino allo stomaco.
In questo modo, inoltre, non ci sarà neanche il bisogno di sedativi. Una volta che i medici riusciranno a registrare le immagini, la capsula continuerà il suo percorso nel corpo fino all’intestino per poi venire espulsa per via naturale. In questo senso quindi non ci sarà la necessità di alcun intervento medico per prelevarla.
“Si tratta di una tecnologia molto avanzata che combina la possibilità di controllare il percorso della videocapsula con un sistema magnetico mentre il suo software riconosce le lesioni attraverso algoritmi di intelligenza artificiale” ha spiegato con orgoglio il professore Cristiano Spada, Direttore della UOC Endoscopia Digestiva Chirurgica del Gemelli e Professore Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica.