Il 31 maggio 2024 è arrivata la scadenza della quarta rata della rottamazione delle cartelle. I contribuenti indebitati con l’Agenzia delle Entrate Riscossione hanno potuto aderire alla rottamazione quater delle cartelle esattoriali in scadenza a giugno 2023.
Dopo le prime due rate di ottobre e novembre dell’anno scorso e la terza rata di febbraio 2024, ecco arrivare la quarta scadenza. Come al solito, risulta essere molto pericoloso saltare anche solo una delle rate. Perché porta alla decadenza dalla rottamazione. Per questo molti contribuenti sono preoccupati di ciò che accade nel momento in cui per cause di forza maggiore non si riesce a completare il pagamento entro il termine previsto. Una soluzione però esiste e la prevede direttamente l’Agenzia delle Entrate Riscossione con un vademecum ufficiale pubblicato sul sito istituzionale del Concessionario.
La scadenza delle rate della rottamazione delle cartelle ha cinque giorni di salvaguardia. In pratica c’è una tolleranza che permette al contribuente di pagare entro i cinque giorni successivi alla scadenza prevista. Quindi per quella del 31 maggio 2024 il pagamento può avvenire entro il 5 giugno 2024. Il problema però è relativo ai casi di soggetti che economicamente non riescono a far fronte al pagamento nemmeno nei cinque giorni di tolleranza. In questo caso c’è poco da fare e gli interessati non possono che finire nel perimetro della decadenza della rottamazione. Chi ha aderito alla sanatoria sa bene quello che ha recuperato dal punto di vista dei vantaggi che la stessa senatoria prevedeva. Infatti il debito originario è stato scontato di aggi, sanzioni e interessi. Ed è stata concessa la possibilità di pagamento rateale fino al 2027 con quattro rate trimestrali all’anno.
Chi non paga le rate tornerà a dover pagare il residuo del debito al netto delle rate già pagate tutto in unica soluzione. Ma soprattutto chi non paga finirà con il ricadere nei pericoli esistenti dal punto di vista dei pignoramenti, delle confische e dei fermi amministrativi. In parole povere, il contribuente torna ad essere assoggettabile alle procedure di esecuzione forzata successive al mancato pagamento di una cartella esattoriale. Una soluzione però c’è anche per chi non paga. E, come detto, la prevede direttamente l’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Al contrario dei primi tre provvedimenti di rottamazione delle cartelle, questa nuova versione del 2023 non prevede la preclusione alle rate ordinarie per i decaduti. Significa che il contribuente che non ce la fa a pagare la rata del 31 maggio entro il 5 giugno e decade dalla rottamazione, può chiedere all’Agenzia delle Entrate di godere della rateizzazione ordinaria. Che non prevede sconti su sanzioni, interessi e aggi. Ma che prevede un piano di rientro mensile con rate molto lunghe che vanno dalle 72 alle 120 rate. Quindi, per la rottamazione delle cartelle esattoriali, ecco la soluzione fornita per evitare conseguenze a volte terribili.
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