Il disordine è tipico di chi è geniale? Forse, ma di sicuro può avere effetti davvero negativi sul nostro cervello.
Che effetti ha sul nostro cervello vivere in un ambiente disordinato? La risposta arriva dagli psicologi ed è tutt’altro che rassicurante.
C’è chi non può vivere se c’è qualcosa fuori posto e deve sempre pulire e riordinare alla perfezione l’ambiente in cui vive e in cui lavora. E c’è chi, al contrario, ha fatto del caos il proprio habitat naturale. Molo spesso le persone disordinate si giustificano sostenendo che tutto ciò contribuisca alla creatività e che sia proprio delle menti geniali.
In effetti è vero che, non sempre ma nella maggior parte dei casi, i disordinati hanno una vena creativa più accentuata rispetto alle persone ordinate che tendono, invece, ad essere più razionali. Una nuova ricerca scientifica, tuttavia, ha indagato gli effetti che il caos produce sul nostro cervello e i risultati non sono rassicuranti. Il disordine e la disorganizzazione non fanno per niente bene alla nostra mente.
Gli effetti del disordine sul nostro cervello
Meglio essere organizzati e pianificare tutto oppure lasciare che gli eventi fluiscano e non dare importanza al disordine? Vediamo cosa dice la scienza. Il cervello, innanzitutto, necessita di ordine per funzionare al meglio. A dirlo è la psicologa Elisabeth Sander, della Bond University in Australia. È stato dimostrato che lavorare in un ambiente ordinato e dove non c’è caos né confusione migliora le nostre prestazioni cognitive. Il disordine fa funzionare peggio il nostro cervello in quanto lo deconcentra.
In parole povere, la mente viene distratta dal disordine che non ci permette di svolgere al meglio i nostri compiti. Il caos, secondo l’esperta di psicologia, crea un sovraccarico di informazioni che può mandare in tilt il nostro cervello. Allo stesso risultato sono arrivati anche gli studiosi del Princeton Neuroscience Institute, negli Stati Uniti. È stata monitorata l’attività cerebrale di un gruppo di volontari.
Chi lavorava in ambienti ordinati aveva prestazioni migliori e una migliore capacità di attenzione e concentrazione. Inoltre è stato notato un altro aspetto che influisce sul rendimento: chi lavora in una stanza disordinata o ha una scrivania disorganizzata, tende a procrastinare e a rimandare i compiti più impegnativi.
In generale è emerso che, anche al di fuori dell’ambiente lavorativo, le persone disordinate sono quelle che tendono sempre a temporeggiare e a posticipare ogni decisione per timore di fare chiarezza e compiere delle scelte. Non da ultimo, è emerso che chi è disordinato soffre maggiormente di stress e ha livelli di cortisolo più alti di chi, invece, ama l’ordine e la precisione. Ciò ha ripercussioni negative non solo sulle prestazioni cognitive ma su tutta la salute: i disordinati tendono a dormire peggio e a mangiare molti più snack durante il giorno.