Andare in pensione è una cosa che molti italiani programmano. Prima di tutto gli interessati calcolano i requisiti e verificano il loro diritto ad una misura piuttosto che ad un’altra. Ci sono misure però davvero particolari che vanno studiate attentamente.
Per esempio, l’APE sociale è una misura che potremmo definire da “Carpe Diem” nel senso che bisogna cogliere al volo l’occasione. Questo strumento non dà chance diverse dal tutto e subito. Infatti, si tratta probabilmente dell’unica misura che non cristallizza il diritto alla pensione. Ecco perché perdi la pensione se non fai bene i conti.
Per andare in pensione con l’APE sociale bisogna arrivare a 63 anni e 5 mesi di età per lo meno. Dal primo gennaio 2024 l’età minima per andare in pensione con l’Anticipo Pensionistico Sociale è salita di 5 mesi. Per quanto riguarda i contributi bisogna avere 30 anni se l’interessato è un invalido, un caregiver o un disoccupato. Invece servono 36 anni per chi svolge un lavoro gravoso tra i 15 previsti dalle normative in vigore.
Per gli invalidi serve almeno il 74% di disabilità regolarmente attestata dalle ASL tramite verbale di Commissione. Per i caregivers invece bisogna convivere con il parente stretto invalido grave da assistere, da non meno di 6 mesi. I disoccupati invece devono provenire dalla perdita involontaria del posto di lavoro, perché devono aver terminato di prendere l’intera Naspi spettante. Inoltre, per il lavoro gravoso, tali attività devono essere state svolte per 7 degli ultimi 10 anni di lavoro o per almeno 6 degli ultimi 7 anni.
Chi completa i requisiti entro dicembre, può andare in pensione subito con questa misura. Ma deve presentare domanda quest’anno. Non può rimandare a gennaio 2025 perché non è ancora sicuro che la misura sia ai nastri di partenza per il nuovo anno. la sua scadenza infatti è fissata il 31 dicembre 2024. Ma anche chi oggi è in NASPI, rischi di perdere la possibilità se questa scade a inizio 2025. Infatti, la Naspi deve essere stata percepita per l’intera sua durata. Ed è un requisito che i disoccupati devono completare alla pari dei 63 anni e 5 mesi di età e dei 30 anni di contributi. Un requisito da completare entro la fine del 2024. Lo stesso per chi magari ha cambiato lavoro e rischia di non centrare più il requisito dei 7 anni di lavoro gravoso negli ultimi 10 o 6 anni negli ultimi 7.
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