Ci sono delle misure pensionistiche che possono essere sfruttate anche negli anni successivi a quelli di maturazione dei requisiti. Perché una pensione una volta maturati i requisiti, può essere presa anche negli anni successivi a quelli di validità della misura stessa.
Un ragionamento che si può fare con Opzione Donna, con la Quota 100, la Quota 102 ma non con la pensione prevista dall’APE sociale. Il meccanismo che tutela il diritto acquisito di un lavoratore si chiama cristallizzazione. Ma c’è chi rischia di dover dire addio alla pensione per diversi anni se non sale sull’ultimo treno possibile, che è quello delle pensioni 2024.
Oggi per andare in pensione con l’APE sociale bisogna avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e completare una carriera di 36 anni di contributi se l’interessato svolge una delle 15 attività di lavoro gravoso previste. Oppure bastano 30 anni di contributi per invalidi, caregivers o disoccupati. Essendo pari ad almeno 63 anni e 5 mesi di età il limite anagrafico, oggi possono sfruttare la misura quanti sono nati nel 1961. Non tutti però, perché chi è nato a partire da settembre 1961 in poi, non arrivando entro il prossimo 31 dicembre a completare i 5 mesi aggiuntivi dei 63 anni previsti dall’APE sociale di oggi, non potrà sfruttare la prestazione. E non potranno certo sfruttarla nel 2025 quelli che decidono di posticipare l’uscita. Ripetiamo, per l’APE sociale non c’è scelta, perché per le pensioni 2024, ecco l’ultimo treno a 63 anni, e passa fino alla fine del corrente anno.
Per l’APE sociale oltre all’età ed ai contributi, occorre completare altri requisiti aggiuntivi e differenziati in base alle categorie. Pertanto, chi è disabile deve avere almeno il 74% di disabilità certificata INPS. Il caregivers, ovvero il soggetto che assiste un familiare stretto disabile grave con cui convive, deve aver iniziato questa coabitazione da almeno 6 mesi prima di presentare domanda di APE. Il disoccupato invece deve aver terminato di prendere la NASPI e interamente. Chi invece svolge un lavoro gravoso, deve essere addetto a tali attività lavorative logoranti da almeno 10 anni e deve aver svolto tali lavori per almeno 7 di questi ultimi 10 anni. In alternativa si può sfruttare il canale anticipato se questi lavori sono stati svolti in 6 degli ultimi 7 anni. Essendo tutti questi requisiti aggiuntivi legati a determinati periodi temporali, l’APE sociale non prevede la cristallizzazione del diritto. Anche per chi nel 2024 matura il requisito anagrafico di 63 anni e 5 mesi di età e quello contributivo dei 30 o 36 anni, non potrà decidere di restare al lavoro e andare in quiescenza con l’APE nel 2025.
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