Per la prima volta dopo anni, l’orologio dell’Apocalisse si avvicina alla mezzanotte, indicata come la fine del mondo.
Nel panorama delle discussioni apocalittiche e delle profezie, l’idea della fine del mondo ha affascinato e spaventato l’umanità per secoli. Mentre alcuni cercano risposte nelle previsioni antiche, altri si basano su eventi attuali per sostenere teorie catastrofiche. Ebbene, sappiate che l’orologio dell’Apocalisse ha spostato le sue lancette. Ecco quando sarà la fine del mondo.
Le teorie legate a profezie antiche spesso si basano su interpretazioni soggettive e sfumate. La storia ha visto numerose predizioni fallire, ma la paura persiste. Eppure, quando si tratta dell’orologio dell’Apocalisse, che segnerebbe la fine del mondo, non parliamo affatto di superstizione. Ma di dati di fatto. E oggi sappiamo che questo segnatempo ha spostato le sue lancette.
Insomma, il timore della fine del mondo persiste. Anzi, soprattutto allo scoccare di ogni anno, la paura non solo permane, ma aumenta. L’umanità ha dimostrato una straordinaria resilienza nel corso della storia, tuttavia alcune vicende, come quelle legate all’orologio dell’Apocalisse, continuano ad alimentare dicerie e allarmismo.
L’orologio dell’Apocalisse ha spostato le sue lancette: la fine del mondo è sempre più vicina
In molti casi, le previsioni apocalittiche sono legate ad eventi naturali o catastrofi globali. Cambiamenti climatici, pandemie e disastri ambientali alimentano la paura. Proprio queste cause sono dietro il nuovo aggiornamento dell’orologio dell’Apocalisse, che oggi segnerebbe 90 secondi alla mezzanotte, ossia la fine del mondo.
Ad aggiornare questa deadline, il Bulletin of the Atomic Scientists’ Science and Security Board (Sabs), un consiglio di esperti formato da ben 10 premi Nobel, secondo cui le principali minacce per l’umanità sarebbero, in primis, la guerra tra Russia e Ucraina, le armi nucleari, i cambiamenti climatici, la disinformazione e le tecnologie dirompenti. In questo caso, la superstizione si mischia con la scienza, dato che il Doomsday Clock è una metafora creata dallo stesso comitato di esperti nel 1947, durante la Guerra Fredda.
All’epoca, segnava 7 minuti alla mezzanotte. Nel corso degli ultimi 76 anni le lancette, dell’orologio si sono via via sempre più dirette verso il fatidico momento. La tecnologia, nonostante il suo ruolo fondamentale nello sviluppo umano, è stata anch’essa al centro di teorie apocalittiche. Dall’intelligenza artificiale alle minacce cibernetiche, l’avanzamento tecnologico è spesso dipinto come un precursore della distruzione.
E ora la difficile situazione mondiale ha fatto ulteriormente avvicinare la fine, che era ferma a 100 secondi dal 2020, anno della pandemia da Covid-19. A pesare, in questo momento, è soprattutto il rischio atomico, con vari fronti di guerra: da quello tra Russia e Ucraina, a quello israeliano, passando per le tensioni con Cina e Corea del Nord. Insomma, per gli scienziati la fine del mondo non è mai stata così vicina. E questa volta la superstizione non c’entra.