Infarto e attacco di panico sono eventi gravi (in particolare il primo), ma diversi. Tuttavia hanno in comune il fatto che possono presentarsi all’improvviso.
L’arresto cardiaco e l’attacco di panico sono due condizioni assolutamente differenti, ma che presentano una sintomatologia simile. Nel primo caso sono necessarie cure urgenti, mentre nel secondo si possono attuare strategie per superarlo, e in ognuno indipendentemente dall’intervento di un medico non si rischia la vita.
Chi soffre di attacchi di panico solitamente è cosciente della problematica, ma una persona potrebbe trovarsi di fronte al primo episodio e pensare immediatamente che stia avendo invece un arresto cardiaco. È importante conoscere bene a fondo i sintomi di questi due eventi, in modo da attuare le strategie corrette. Ecco cosa consigliano gli esperti.
Le cause degli attacchi di panico e degli infarti sono ovviamente diverse. Ma entrambe le condizioni coinvolgono l’organo del cuore, ed è importante prevenire l’evolvere fatale della seconda casistica. In entrambi i casi, il soggetto può avvertire forte dolore al petto, sensazione di “fame d’aria”, battito accelerato, sudorazione fredda e sensazione di svenimento.
La differenza fondamentale è che con un attacco di panico non si va incontro alla morte, anche se la persona avverte proprio questa sensazione; l’infarto invece comporta un arresto del cuore e le probabilità di decesso sono molto alte. Gli attacchi di panico avvengono all’improvviso, così come l’infarto, ma anche se sono molto intensi durano generalmente pochi minuti. Soprattutto se la persona li ha già affrontati e sa come mantenere la situazione sotto controllo.
Quando c’è un attacco cardiaco in corso, la sensazione di svenimento porta spesso alla perdita dei sensi reale. Il dolore al petto non passa nemmeno se ci si sdraia, e la fame d’aria è molto grave. Si manifestano anche sudorazioni profuse. Il rischio che il cuore si fermi da un momento all’altro è elevato, ecco perché le indicazioni sono sempre quelle di chiamare un’ambulanza, anche se non si è completamente sicuri dei sintomi.
Infatti sia agli esperti che ai cittadini è consigliato di aspettare i soccorsi e di non intraprendere azioni in autonomia, che potrebbero peggiorare la situazione. In caso di infarto, dopo aver fatto sedere la persona e, se questa è cosciente, l’operatore del 118 può suggerire di somministrare un po’ di aspirina.
Invece nel caso dell’attacco di panico il soggetto coinvolto viene invitato a parlare con qualcuno, cercare conforto chiamando una persona di fiducia, e di chiedere aiuto se ne avverte la necessità. Il ricovero ospedaliero solitamente non viene effettuato, a meno che non si presentino peggioramenti allarmanti o altre condizioni su cui approfondire.
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