Gavdos è la punta più meridionale d’Europa, ha soli 208 abitanti ed è da decenni una meta turistica bohémien grazie alla sua cultura unica di nudismo e campeggio libero. La spiaggia di Sarakiniko, celebre fonte di reddito per l’isola, è stata teatro di proteste e polemiche dopo l’introduzione di un divieto di nudità nel luglio 2023. Cosa succederà nel 2024?
Gravdos ha una tradizione che è radicata sin dagli anni ’60. L’isola è un’attrazione per visitatori provenienti da tutto il mondo. Ma una recente decisione del sindaco di vietare il nudismo sulla famosa spiaggia di Sarakiniko ha scatenato controversie tra gli abitanti locali e i turisti. L’isola, situata a sud di Creta, ha guadagnato la sua reputazione come destinazione turistica eccentrica grazie alla sua cultura di nudismo, vietata in moltissime altre parti della Grecia.
Il sindaco Lilian Stefanaki sostiene che la decisione è gradita agli abitanti locali, desiderosi da anni di avere almeno una spiaggia libera da nudisti. L’ex sindaco Gely Kallinikou teme invece che il divieto possa segnare la fine dell’isola e del suo sviluppo economico. Il nudismo e il campeggio libero sono stati una tradizione supportata dal consiglio comunale fin dal 1992. Gavdos è stata per decenni un rifugio per coloro che cercano libertà e atmosfere uniche. Alcuni residenti, che vivono nell’isola da 20 anni, non sono d’accordo con il sindaco Sfetanaki e sottolineano la peculiarità di Gavdos. La stessa libertà non si troverebbe in nessun altro posto della Grecia.
Grecia, la discussa tradizione dell’isola di Gravdos è in pericolo. Si è contrapposta a essa la decisione del sindaco che sta generando preoccupazioni tra i turisti. E anche tra i residenti, al contrario di quanto si dica. Niente più nudismo. E molti hanno annullato i loro viaggi per l’estate 2024. I commercianti temono che il divieto possa cambiare radicalmente l’atmosfera dell’isola e influire negativamente sulle attività locali. La spiaggia di Sarakiniko, epicentro turistico e per l’economia di Gavdos, è stata colpita duramente dalle proteste contro il divieto. Le taverne e i mini market, che tradizionalmente attraevano turisti e abitanti, sono stati testimoni di scene diverse dal solito l’estate scorsa.
Proteste vivaci di cui si è occupata persino la BBC, e gli scenari futuri non sono per niente promettenti. Gavdos, con i suoi pochi residenti permanenti, sta affrontando l’ennesimo inverno difficile a causa dei forti venti che spesso bloccano il trasporto di cibo e rifornimenti. Ma l’attenzione è rivolta al mese di maggio, in cui inizierà l’estate e arriverà il flusso di turisti grazie ai quali l’isola sopravvive. La vita sull’isola si distingue per una rete stradale quasi inesistente e per un trasporto pubblico limitato a due vecchi autobus.
Nonostante le sfide, la popolazione di Gavdos rimane legata alle tradizioni e alla sua unicità. Chi vive l’isola da questo punto di vista, ricorda ogni singolo avvenimento della storia del posto. Dall’arrivo dell’elettricità ai cambiamenti avvenuti nel corso del tempo. Gavdos, si trova ora a una svolta cruciale nella sua storia turistica. La decisione sul nudismo potrebbe influenzare la sua identità e il suo futuro economico. La tensione fra tradizione e cambiamento pone l’isola di fronte a sfide significative, cercando di bilanciare le esigenze della popolazione locale con quelle dei visitatori. I quali cercano la particolare atmosfera di libertà che solo le piccole isole sono in grado di offrire.
Per raggiungere Gavdos dall’Italia, per chi è interessato, bisogna partire da Creta, aeroporto di Heraklion o Chania e poi trasferirsi a Chora Sfakion o Paleochora, sulla costa sud-ovest dell’isola. Da lì, si può prendere un traghetto per Gavdos, gli orari variano a seconda della stagione. Meglio verificarli presso le compagnie locali o gli uffici del porto. Una volta sull’isola, le principali località da esplorare includono Karave e la rinomata spiaggia di Sarakiniko. Gavdos offre un’esperienza rurale e di libertà piena difficilmente paragonabile con altre realtà. L’atmosfera è tranquilla, lontana da quella che caratterizza i posti in cui il turismo di massa prevale. Quindi prepariamoci, sperando in un’estate 2024 più tranquilla e più consona a quelle che sono le tradizioni di questo incredibile luogo tutto da scoprire.
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