Anche i lavoratori autonomi hanno diritto alla pensione e questa sicuramente è una ovvietà. Perché anche loro versano i contributi previdenziali all’INPS alla pari dei lavoratori dipendenti per cui invece ci pensa il datore di lavoro. Molti autonomi però nel momento in cui cessano la loro attività, si trovano con dei mancati versamenti contributivi nei confronti dell’INPS.
Mancati pagamenti che spesso finiscono in mano all’Agenzia delle Entrate Riscossione (ed una volta ad Equitalia) e diventano cartelle esattoriali. Come tutti sanno, le cartelle esattoriali possono essere pagate a rate dai contribuenti che aderiscono a piani di dilazione ordinari. Oppure possono essere pagate a rate ma passando da sanatorie come possono essere considerate le varie rottamazioni delle cartelle. In ogni caso, al termine del periodo di dilazione ed una volta ultimati i pagamenti, questi contribuenti possono sfruttare quanto pagato per ottenere un aumento di pensione. Dall’INPS una pensione più alta per chi, dopo la decorrenza della pensione, ha versato nuova contribuzione. Anche se dentro le cartelle esattoriali.
Chi dopo essere andato in pensione continua l’attività di lavoro autonomo, continua a versare contributi. Chi invece ha chiuso l’attività con delle pendenze e con delle cartelle, se queste si riferiscono a mancati contributi versati in precedenza, pagando le cartelle è come se versasse ancora dei contributi. In entrambi i casi questi nuovi versamenti contributivi non vanno sprecati. Perché anche successivamente alla liquidazione di una pensione, la nuova contribuzione può diventare utile per incrementare l’assegno pensionistico. La stessa cosa che può fare un dipendente di fronte ad emolumenti arretrati corrisposti dall’ex datore di lavoro successivamente al pensionamento del dipendente, può fare un autonomo. Lo strumento è la ricostituzione della pensione per motivi contributivi.
In presenza di nuovi versamenti contributivi all’INPS l’interessato deve presentare domanda di ricostituzione della pensione. Anche se questi nuovi versamenti sono stati effettuati con le cartelle esattoriali. Al termine del piano di rientro delle cartelle, il pensionato deve presentare domanda all’INPS accedendo alla sua area riservata con le credenziali SPID, CIE o CNS. In questo modo potrà compilare la domanda seguendo la procedura guidata ed indicando i nuovi versamenti e i periodi a cui si riferiscono. In alternativa alla classica procedura fai da te con l’area riservata dell’INPS, sempre telematicamente il pensionato può rivolgersi a Patronati, CAF e professionisti autorizzati ad operare in nome del contribuente.
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