L’Assegno di Inclusione, come più volte detto, si differenzia dal Reddito di Cittadinanza soprattutto per due aspetti. La limitazione dei beneficiari ridotta solo a minori di 18 anni, over 60, invalidi e in carico ai servizi sociosanitari assistenziali è una delle due. L’altra riguarda i maggiori adempimenti a cui sono tenuti i beneficiari.
Tutti i beneficiari del nucleo familiare, nessuno escluso. perché chi rientra dentro il calcolo dell’importo dell’ADI è assoggettato ad una serie di adempimenti. Uno di questi è scattato il 18 marzo. Sul sito dell’INPS c’è il modello che i beneficiari devono utilizzare e spedire all’Istituto debitamente compilato durante i mesi di fruizione del beneficio.
Sul portale istituzionale dell’INPS dal giorno 18 marzo è disponibile il modello che ogni componente la famiglia beneficiaria del sussidio deve utilizzare. Si tratta del modello ADI-Com-Esteso. Questo modulo in formato telematico serve per le comunicazioni obbligatorie a cui sono assoggettati in beneficiari del sussidio durante la fase di fruizione dello stesso. Dal 18 marzo niente più scuse, perché essendo un modello che tratta comunicazioni obbligatorie a carico dei beneficiari del sussidio, il loro mancato adempimento fa perdere il diritto alla prestazione. Dal momento che la fruizione dell’Assegno di Inclusione è cumulabile con un’attività lavorativa, il modello ADI-Com-Esteso deve essere usato quando uno dei componenti la famiglia beneficiaria dell’Assegno di Inclusione avvia una nuova attività lavorativa.
Il caso della nuova attività lavorativa però è solo uno di quelli che costringono i beneficiari del sussidio a presentare il modello ADI-COM-Esteso. Infatti lo stesso modello va inoltrato nel momento in cui cambiano le condizioni di uno dei componenti, a tal punto da incidere sulla scala di equivalenza su cui si calcola il sussidio. Per esempio, un soggetto che esce fuori dal nucleo familiare perché crea nuova famiglia. Oppure nel momento in cui un componente viene condannato a seguito di sentenze definitive da un Tribunale. O ancora, nel momento in cui termina la presa in carico dei servizi sociosanitari assistenziali per uno dei componenti. In pratica bisogna comunicare all’INPS tramite questo modulo ogni variazione intervenuta a modificare la situazione originaria di un nucleo familiare quando la domanda di Assegno di Inclusione è stata presentata.
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