Sono mesi caldi per i pensionati italiani. In pratica, senza soluzione di continuità, le prestazioni degli italiani da dicembre scorso sono in costante aumento.
E per motivi diversi gli uni dagli altri. Tanto è vero che dopo i recenti aumenti con i ratei di gennaio, già si passa all’attesa per gli incrementi che l’INPS ha annunciato per aprile.
Da aprile questi pensionati prenderanno 260 euro in più all’anno con i nuovi scaglioni IRPEF
A dicembre ai pensionati italiani sono arrivati gli aumenti con gli arretrati dovuti per la differenza tra il tasso di inflazione usato per gli aumenti di gennaio 2023 (tasso previsionale al 7,3%) e il tasso effettivo di inflazione pari all’8,1%. Un differenziale di 0,8% con arretrati da gennaio a novembre erogati insieme al rateo di dicembre 2023. A gennaio invece, ecco arrivare gli aumenti relativi alla nuova inflazione, calcolata in base al tasso di previsione del 5,4%.
Adesso però si passa a nuovi aumenti, che non hanno l’inflazione come motivo di base. Infatti questi incrementi sono collegati alle tasse che i pensionati versano mensilmente. Una modifica normativa del Governo sull’IRPEF infatti inizierà a sortire effetto da aprile. In ritardo quindi rispetto alle previsioni, ma ad aprile aumentano le pensioni.
Perché nuovi aumenti?
In base alla nuova IRPEF in vigore dal 1° gennaio 2024, con passaggio a 3 scaglioni (fino al 2023 erano 4 scaglioni), ci sono pensionati che prenderanno di più perché la loro aliquota è cambiata. Ma anche se i nuovi scaglioni entrano in vigore già da gennaio, per avere effetto sulla pensione bisognerà attendere qualche mese. Lo ha confermato l’INPS con un messaggio ufficiale del 22 gennaio 2024. Essendo l’INPS il sostituto di imposta dei pensionati, l’Istituto preleva l’IRPEF da ogni cedolino di ogni pensionato.
Da aprile il prelievo sarà effettuato sulla base della nuova IRPEF. Giusto il tempo di mettere a posto la macchina operativa. Infatti nel 2024 il primo scaglione presenta una aliquota IRPEF del 23%, ma se fino al 2023 riguardava redditi fino a 15.000 euro, adesso si sale fino a 28.000 euro. Il 35% è l’aliquota del secondo scaglione fino a 50.000 euro e il 43% è quella del terzo scaglione, per redditi ancora più alti. Se consideriamo che le aliquote usate dall’INPS a gennaio, febbraio e marzo saranno quelle del 2023 (il secondo scaglione da 15.000 a 28.000 euro era al 25%), ci saranno pensionati che godranno di 260 euro di incremento annuale, circa 22 euro di aumento al mese.