Svolgere determinati lavori aiuta ad andare in pensione prima. E quando diciamo pensione prima parliamo di uscite prima di aver compiuto i 67 anni di età. Perché questa è l’età pensionabile dei trattamenti di vecchiaia.
Invece, grazie al lavoro svolto si può uscire a 63 anni e 5 mesi, a 61 anni e 7 mesi ma anche senza alcun limite di età. L’unica accortezza prima di lasciare il lavoro, è la verifica della durata di questa attività lavorativa rispetto all’intera carriera del lavoratore.
Ci sono lavori e lavori, perché è inutile dire che alcune attività sono maggiormente logoranti. Ed i legislatori hanno introdotto alcune misure a vantaggio di chi svolge un lavoro “pesante”. Ammesso che esista un lavoro leggero. Per esempio, ci sono i lavori usuranti, che consentono di accedere alla pensione già a 61,7 anni di età con 35 anni di contributi. Tra queste attività, ci sono gli autisti dei mezzi di trasporto pubblico, i lavoratori notturni e gli operai di fabbrica con linea catena. Poi ci sono i lavori gravosi, come i facchini, i braccianti agricoli, i camionisti e così via dicendo. Lavori questi che permettono il pensionamento con la Quota 41 precoci, senza alcun limite di età una volta raggiunti i 41 anni di contributi. Oppure a 63 anni e 5 mesi di età con 36 anni di contributi, con l’APE sociale. Tutte le attività di lavoro gravoso e usurante possono essere verificate sul sito dell’INPS.
In pensione prima con il lavoro usurante o con il lavoro gravoso è possibile. Ed in genere bastano 7 anni di questo lavoro per andare in pensione prima. Perché è fondamentale capire come funzionano queste misure. Il riconoscimento del lavoro gravoso lo fa l’INPS, dietro richiesta del diretto interessato. Presentando la domanda di certificazione del diritto deve dimostrare che la sua attività lavorativa predominante è quella gravosa. Lo stesso deve fare chi punta allo scivolo usuranti. E tali attività devono essere state svolte per 7 degli ultimi 10 anni di carriera. in pratica chi vuole andare in pensione nel 2024, dal 2014 ad oggi deve avere almeno 7 anni di lavoro gravoso o usurante effettivamente svolti. Per i lavori gravosi esiste anche la possibilità di far valere solo 6 anni di contributi, ma negli ultimi 7 anni. Invece per il lavoro gravoso l’unica alternativa è dimostrare di aver svolto queste attività logoranti per la metà della vita lavorativa.
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