Il lieto evento della nascita di un figlio è qualcosa che ogni famiglia sogna. E quando si materializza la gioia e la felicità rischiano di offuscare la mente portando a non capire come recuperare i Bonus e le agevolazioni che lo Stato offre per la natalità.
Ed anche l’Assegno Unico viene messo a rischio da chi non è subito attento a cosa deve fare. L’Assegno Unico, infatti, si può prendere ma solo dietro domanda. E chi è diventato genitore nel 2024, deve provvedere subito a presentare domanda, altrimenti rischia di perdere il diritto agli arretrati che come tutti sanno, possono partire anche per i mesi precedenti la nascita.
Attenzione, perdi il Bonus sui figli nati nel 2024 se non fai tutto entro 102 giorni dalla nascita. Esattamente 4 mesi di tempo, questo ciò che offre l’INPS agli interessati all’Assegno Unico. Il nucleo familiare che non ha mai percepito l’Assegno Unico e Universale sui figli a carico, che si accinge alla prima richiesta dopo il lieto evento di gennaio, deve provvedere a presentare istanza all’INPS. Ed entro 120 giorni dalla nascita. Perché solo così facendo si ha diritto a tutti gli arretrati. Compresi quelli del settimo e ottavo mese di gravidanza, che evidentemente sono riferiti a novembre e dicembre se il nascituro è arrivato a gennaio.
Infatti, presentando domanda ad aprile, per un lieto evento di gennaio, il diritto agli arretrati viene concesso anche se bisogna anche fare un’altra cosa. Bisogna aver rinnovato l’ISEE ed aver inserito dentro il neonato. Altrimenti le cifre di Assegno Unico che verrebbero corrisposte, anche sugli arretrati, sono quelle minime previste. L’ISEE va rinnovato quanto prima, Perché altrimenti si perde il diritto agli arretrati (se presentato dopo giugno. Lo stesso dicasi per domande di Assegno Unico presentate dopo i 120 giorni.
Si ricorda che anche chi fa tutto in regola e per esempio a marzo 2024 ha presentato domanda di Assegno Unico e DSU per l’ISEE, le rate di novembre e dicembre 2023 vengono calcolate sulla base delle tabelle dell’Assegno Unico vigenti per l’anno precedente. Solo le rate a partire da gennaio vengono calcolate sugli importi in vigore per il corrente anno. La ritardata presentazione dell’ISEE, ma entro giugno, porta l’interessato a prendere le mensilità arretrate fino a febbraio, con gli importi minimi previsti, come se non ci fosse un ISEE in corso di validità.
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