La cosa principale che i contribuenti italiani cercano quando è il momento di iniziare a predisporre la loro dichiarazione dei redditi riguarda le deduzioni e le detrazioni. Perché sono le voci che maggiormente interessano i contribuenti che hanno a che fare con l’IRPEF.
Sia chi ha già pagato l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche del 2023, in busta paga o sulla pensione, e sia chi invece deve pagarla con i conguagli del modello 730. E come sempre non mancano modifiche alle regole solite. Quindi bisogna fare attenzione alle novità del modello 730 del 2024, altrimenti si rischia di sbagliare qualcosa.
Le detrazioni rappresentano la possibilità per il contribuente di scaricare dall’IRPEF versata o da versare, una percentuale di alcune spese sostenute nell’anno di imposta oggetto della dichiarazione, che per il 2024 è il 2023. Le deduzioni invece rappresentano la possibilità di ridurre il proprio reddito che è la base imponibile su cui il Fisco calcola l’IRPEF. In entrambi i casi si tratta di un vantaggio per il contribuente. Nel 2024 è più vasta la platea dei soggetti che possono usare il modello 730. Perché si può usare questo modello di dichiarazione pure per i dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni, per redditi di capitale o di investimenti provenienti dall’estero, o ancora, per operazioni finanziarie sempre estere. Si tratta di redditi prima esclusi per i quali era obbligatorio usare il modello Redditi PF.
Con l’Assegno Unico sono state di fatto ridotte le detrazioni per familiari a carico. Per il 2023 quindi, queste detrazioni spettano solo per i figli con 21 anni di età già compiuti. I dati dei figli minorenni però vanno lo stesso indicati in dichiarazione. Perché ci sono Regioni che prevedono ancora detrazioni che vanno ad incidere sulle addizionali Regionali all’IRPEF. Cambia qualcosa anche sulle mance che i lavoratori del settore ricettivo, turistico o alberghiero, devono indicare in dichiarazione dei redditi. Anche se sono a tutti gli effetti redditi da lavoro dipendente, il contribuente può scegliere di assoggettare ad una imposta sostitutiva al 5%, sia per l’IRPEF che per le addizionali. Per il 2023 i premi di risultato sono tassati al 5% mentre prima al 10%.
Per il comparto difesa e sicurezza i contribuenti che hanno redditi fino a 30.208 euro continuano a godere della specifica detrazione, ma fino all’importo massimo di 571 euro. Infine, occhio alla detassazione fino a 15.000 euro delle retribuzioni degli sportivi professionisti sotto i 23 anni di età o per quelle relative a sportivi dilettanti.
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