Si dice che la vecchiaia non è (solo) anagrafica, ma anche e soprattutto una condizione esistenziale: ecco la verità.
Giovani si nasce, anziani si diventa, e alcuni prima degli altri. L’invecchiamento, si sa, è un processo naturale e inevitabile. Ma c’è modo e modo di viverlo, affrontarlo e gestirlo. Non è detto che dopo i primi capelli bianchi ci si debba sentire deboli, irrilevanti o noiosi. Il benessere, nonostante la rappresentazione spesso veicolata dai media, non è un privilegio esclusivo dei giovani. E le condizioni più frequentemente associate all’invecchiamento, come le carenze cognitive o un basso desiderio sessuale, sono più legate alle scelte di vita che all’età.
Mettendo insieme le conclusioni a cui sono giunti alcuni dei più importanti studi scientifici condotti negli ultimi anni sul fenomeno dell’invecchiamento, possiamo individuare una serie di cattive abitudini che andrebbero evitate come la peste, per non soccombere prima del tempo all’età che avanza e ai suoi acciacchi (in senso stretto e in senso lato).
Sono 6 in particolare i comportamenti che dovrebbero accendere un campanello di allarme: se li riconosciamo nel nostro vissuto, dovremmo correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Vediamoli uno per uno.
Tutto quello che (non) dobbiamo fare per restare giovani
Smettere di confrontarsi con gli altri. L’uomo è un animale sociale e l’interazione con i suoi simili è fondamentale. Man mano che invecchiamo, perdiamo i nostri modelli (perché vengono fisicamente e mancare) tendiamo a sentirci sempre più “lontani” dalle giovani generazioni. Accade esattamente così con i nostri figli, i nostri amici e i nostri mentori. Dobbiamo invece sforzarci di mantenere una mente aperta, flessibile e disponibile al confronto.
Dormire adeguatamente. Chi dorme male, vive male. La privazione cronica del sonno ha conseguenze molto serie sia sul piano cognitivo, sia a livello fisico/corporeo. E purtroppo, più andiamo avanti con l’età, più è difficile raggiungere il sonno profondo. Se ci accorgiamo di accusare un disturbo del genere, non esitiamo a consultare uno specialista che ci aiuterà a capire le ragioni della mancanza di sonno e a trovare un rimedio.
Non rimanere disidratati. Noi esseri umani siamo fatti al 70% di acqua, quindi è essenziale mantenere il nostro organismo sempre ben idratato. Ma purtroppo, complice lo stile di vita odierno, la maggior parte di noi è cronicamente disidratata. Il che compromette le funzioni cellulari più essenziali e il nostro benessere, oltre a farci sentire pigri e a corto di energie. La quantità esatta di acqua di cui abbiamo bisogno ogni giorno varia da persona a persona, ma in linea di massima non dovremmo mai berne meno di 6 bicchieri. Il colore dell’urina è un indicatore prezioso: se è troppo scura, dobbiamo bere di più.
Essere fisicamente inattivi. Un esercizio fisico regolare non solo ci mantiene in forma, ma è il miglior alleato per la nostra salute e il nostro benessere generale: ottimizza la circolazione sanguigna, a tutto beneficio dell’ossigenazione, e aumenta le endorfine, riducendo lo stress e facendoci sentire più felici. Le lezioni di gruppo possono essere anche un’ottima occasione per socializzare e allenarsi con maggiore motivazione.
Non mangiare male. Siamo quello che mangiamo, in tutti i sensi. Una dieta povera e squilibrata ha effetti negativi a 360 gradi. E nei casi più gravi può essere l’anticamera di malattie terribili quali depressione, Alzheimer e autismo. Ricordiamolo sempre prima di metterci a tavola!
Non abusare dei dispositivi tecnologici. Ormai pc, smartphone e tablet sono le nostre “protesi”, ma prima o poi il corpo ci presente il conto da pagare in termini di salute. Più dispositivi uguale meno esercizio fisico, uguale peggiore interazione sociale. Non solo: la luce emanata dagli schermi elettronici può causare affaticamento degli occhi, peggiorare l’emicrania, modificare le abitudini di sonno, interrompere l’equilibrio ormonale. Insomma, farci sentire più stanchi e pigri. La tecnologia va bene, ma sempre con moderazione! Non resta ora che passare dalle parole ai fatti…