Schiamazzi, applausi all’atterraggio e scarso rispetto delle regole. Tra quelle che proprio non vengono prese in considerazione è rispettare le attese, cercare di saltare i turni o di non attendere in fila ben sistemati, sono un vero marchio di fabbrica.
Ma a proposito, come ci si dovrebbe comportare in fila? Analizzando il comportamento delle persone quando attendono in fila, aspettando che venga il loro turno per sedersi al ristorante, acquistare qualcosa o andare alla toilette, gli esperti in psicologia nel tempo hanno potuto definire alcuni metodi per rendere le attese in fila più efficienti e meno stressanti. A certificare questa teoria è stato un recente studio fatto da alcuni studenti dello University College di Londra, coadiuvati dallo psicologo Adrian Furnham.
I tabloid inglesi hanno descritto le conclusioni di questa ricerca parlando di “regola del sei” o “potere del sei”, ma lo studio svolto dal college londinese è stato in gran parte frainteso. Il Guardian ha illustrato molto bene le conclusioni della ricerca e tutte le altre tematiche che sappiamo su come funzionano le attese in fila e come si possono fare meglio. In pratica sono tutti quei trucchi che mitigano o evitano i motivi per i quali odiamo fare le file, cioè la noia, la rabbia mista a delusione quando siamo convinti di aspettare per poco e poi aspettiamo a lungo, e quella di quando qualcuno che al ristorante è arrivato dopo di noi viene servito prima.
Le conclusioni dello studio del dottor Furnham sono due. La prima è che circa sei minuti è la durata media oltre la quale le persone cominciano a spazientirsi quando stanno in fila (non quella dopo cui abbandonano la coda): in alcuni casi, come quando si è in ritardo e si deve fare il biglietto per un treno alla stazione, ci si spazientisce molto prima ovviamente; in altre, come ad esempio, quando si deve acquistare un ticket per un concerto che ci sarà tra alcuni mesi, si è molto più pazienti nell’attendere in fila nei punti vendita o addirittura nei siti online.
La seconda conclusione, ci dice invece che si diventa più riluttanti a mettersi in fondo a una specifica fila quando questa è composta da sei o più persone: lo stesso psicologo inglese ha spiegato ad un noto tabloid inglese che oltre il novanta % delle persone si aggiunge senza remore a file di cinque persone, mentre se la fila dovesse essere più corposa, influirebbe e non in maniera marginale, la predisposizione a mettersi a turno, indipendentemente da quanto sia scorrevole lo stesso.
Alcuni rimedi per alleviare l’attesa in fila possono essere quello di avere il proprio cellulare carico e in mano, o se si è in compagnia, magari scambiare due chiacchiere. La seconda cosa importante che sappiamo sulle file – abbastanza intuitiva a dire il vero – è che se abbiamo delle distrazioni siamo in grado di sopportarle più a lungo. Prima che arrivassero gli smartphone, per distrarre le persone che attendevano il proprio turno si usavano trucchi come gli specchi messi vicini agli ascensori nei grattacieli. Almeno l’accesso a qualche social network dal proprio device consente di addolcire l’attesa e distogliere la propria attenzione dal turno. Ma forse è sempre meglio tentare di scambiare qualche chiacchiera con chi ci precede.
Un’altra cosa che ci permette di sopportare meglio le file, dal punto di vista psicologico, è sapere quanto tempo dovremo aspettare: per questa ragione le fermate dell’autobus che danno indicazioni sul tempo di attesa sono molto più accoglienti, tranne per il sud Italia, dove spesso le attese sono lunghissime e senza alcun riferimento temporale. Per via di questo aspetto, ad esempio nei parchi di Walt Disney viene usato un metodo, ovvero, alle persone in fila viene detto che dovranno aspettare per un periodo di tempo che in realtà è sovrastimato, in modo che poi si sentano felici e soddisfatte di aver atteso molto meno del previsto.
Altra nota dolente sono le file sulle scale mobili, è sempre meglio lasciare uno spazio nella corsia sinistra, per non impedire a chi va di fretta di bloccare la propria “corsa”, ma spesso questo dettaglio viene trascurato causando malumore e anche vere e proprie liti. In conclusione, bisognerebbe imparare dalle altre culture; e non guardarle sempre con un occhio storto, magari anche un’attesa in fila potrebbe diventare meno stressante.
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