Roger Nimier, muore il 28 settembre del 1962 a bordo della sua Aston Martin. Si è schiantato nei sobborghi di Parigi sull’autostrada dell’ovest, insieme alla scrittrice Sunziare De Larcone.
In quel momento Roger Nimier aveva solo 36 anni, mentre lei era ancora più giovane, visto che ne aveva 27.
Andiamo a scoprire qualcosa di più su quel giorno e sulla vita di Roger Nimier.
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Incidente di Roger Nimier: com’è andata nello specifico
Nella notte tra il 28 e il 29 settembre del 1962 Roger Nimier viaggiava su una piccola Aston Martin andando veloce verso l’eure. Per la precisione si trovava nell’autostrada de l Ouest, un po’ fuori Parigi.
A bordo, come abbiamo già detto, a parte Roger Nimier c’era anche un’altra scrittrice e cioè Sunziare De Larcone. Le dinamiche dell’incidente non sono mai state chiarite e fino in fondo perché c’è chi dice che alla guida ci fosse la donna, che fino a quel momento aveva scritto un unico romanzo, e cioè la Messaggere.
Alcune persone dicono che lei stesse guidando a piedi nudi come aveva già fatto altre volte, illesa di un brano incidente. Si dice anche che in quegli anni Roger Nimier si era visto rifiutare la pubblicazione di un romanzo, ma anche di un racconto e di alcune poesie, per poi presentarsi con un manoscritto, di quella che sarà la sua prima opera edita e cioè Le Spade.
Si dice anche che Roger Nimier fosse amante dell’alcol, ovviamente dei libri essendo scrittore e anche delle macchine potenti. Quando poi ebbe la possibilità economica riuscì ad avere la sua Aston Martin, ribattezzata da lui Gaston Martin.
Proprio a bordo di quella vettura morirà Roger Nimier, ma alcuni parlano addirittura di un suicidio. In realtà questa ipotesi non ha convinto molte persone tra cui un famoso critico cinematografico cioè Alexandre Astruc.
Egli infatti dichiarò il suo amico e cioè Roger Nimier, era una persona molto allegra, tenera e anche testarda, però non aveva propositi di suicidio. La stessa cosa la pensò Antoine Blondin.
Vita e carriera di Roger Nimier
Le sue opere più importanti
Roger Nimier nasce il 31 ottobre del 1925. Si laurea in filosofia e la sua vita è sempre stata contraddistinta dai libri visto che si considerava un grande lettore. In una biografia a lui dedicata, uno scrittore e cioè Olivier Freiburg, lo definisce come elegante, insolente disinvolto brillante anche leggero.
Questo autore, per quanto riguarda Roger Nimier, ha deciso nella sua biografia di snocciolare e di descrivere tutte le fasi importanti della vita di questo grande scrittore, compresi quattro romanzi pubblicati da giovanissimo in due anni e gli altri successivi.
Roger Nimier poi comunque si fermò per dieci anni, decidendo però di lavorare come redattore capo di alcune riviste francesi in importanti oppure di fare il critico per altre ancora.
Altra tappa importante della sua carriera è quando diventa direttore della collezione Gallimard L’air du temps. Ma anche se non scrisse libri in quella fase continuò a leggere moltissimo, rispolverando tanti autori prima un po’ trascurati, sia francesi e anche stranieri.
Tra questi ultimi spiccano i grandi James Joyce, ma anche Eliot o Laurence Brunel, che era poeta romanziere e autore del quartetto di Alessandria.
Ma in ogni caso Roger Nimier prima di morire riusci a portare a termine il suo ultimo romanzo e cioè D’Artagnan innamorato, che fu in pratica il prequel apocrifo ai capolavori di Dumas.
Questo romanzo è stato scritto appunto da Roger Nimier. Anche se alcuni pensano che gli ultimi due capitoli fossero stati scritti da Blonden. Ma comunque quest’opera si chiude con una frase profetica, che fa capire come la sua vita fu sempre in relazione ai libri perché l’opera si chiude con le testuali parole: “Non ci sono che le strade per calmare la vita!”
Lo stile di Roger Nimier
Roger Nimier credeva a un concetto per lui molto chiaro, anche se è complesso, e cioè quello relativo alla dinamizzazione e rispecchiamento della vita nella letteratura e viceversa, perché fu proprio questa la dinamica che contraddistingue il suo stile.
Parliamo infatti di uno scrittore che era considerato a volte come se fosse un attore che recitava alcuni ruoli come quello per esempio del ragazzo frivolo, provocatore, disinvolto e di sicuro mondano.
Queste considerazioni vengono fatte pure per esempio da Curzio Malaparte, che lo apprezzo moltissimo e che ne parla nel suo diario di uno straniero a Parigi. Inoltre venne considerato come uno scrittore eccentrico, ma nemmeno troppo eccessivo, e venne ricordato anche per essere collezionista di francobolli.
Questa passione addirittura era diventata il suo mezzo di sussistenza. Ovviamente prima del suo grande successo perché comunque era una persona che spendeva molti soldi per i libri.
Altre sue caratteristiche, e che sono anche importanti per il suo stile, sono quelle di timidezza e attenzione per la propria reputazione nonché eleganza e ostilità verso tutte le persone snob, che incontrava nella Parigi di quel tempo.
Per esempio per quanto riguarda il suo stile nell’abbigliamento è proprio l’autore di cui parlavamo prima è cioè Freburg, a descriverlo al meglio, con le testuali e chiare parole.
“Nimier non coltivò le maniere di un Dandy alla Brummel”.
Fu un adepto dello stile moschettiere, invitato dalle più belle padrone di casa della Capitale, Nimier non si piegò alle esigenze della vita parigina. Non si curava affatto della sua tenuta vestiaria, portava cravatte di maglia, maglione a collo alto, a volte dei gemelli, raramente lo smoking.
“Nulla valeva, secondo lui, una vecchia mimetica militare”.
Queste parole descrivono al meglio uno scrittore mai banale, nemmeno nell’abbigliamento
Conclusioni
Abbiamo quindi tracciato in questo articolo la vita e le caratteristiche di uno scrittore, sceneggiatore e giornalista francese molto importante, Roger Nimier, il quale ricordiamo fu anche esponente di un movimento letterario molto importante e cioè gli ussari.
Per quanto riguarda invece la sua vita privata possiamo dire che si sposò con la sorella di Claude Raoul Duval e cioè Nadine, che era anche per ogni nipote di Edgar Duvall.
Quest’ultimo era conosciuto per avere come zio, il celebre economista Jean Baptiste Say.