Con le elezioni regionali 2023 che hanno interessato le due maggiori regioni italiane ovvero Lazio e Lombardia, si è riproposto il tema della caduta della sinistra in Italia.
Dopo le elezioni politiche del 25 settembre 2022 c’è stata la conferma della profonda crisi che vive la Sinistra in Italia.
Resta da stabilire se si tratti di vera crisi strutturale, di idee, di cultura e di tutto il cosmo di valori che un tempo erano racchiusi nella parola “ideologia”; o se è invece una crisi specificatamente politica e quindi in questo caso sono i partiti a non meritare la fiducia degli italiani al momento del voto.
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Di sicuro un mix dell’eredità del passato, dei grandi personaggi politici da Gramsci a Berlinguer e le gloriose lotte per i diritti e la giustizia sociale, con le tematiche più attuali, importanti e incombenti: le energie rinnovabili, l’emergenza climatica, il precariato e tutte le lotte inerenti alle nuove problematiche del nuovo mondo del lavoro e della nuova società che si va concretizzando.
La cultura di sinistra, quella moderna e attuale è per sua natura votata al sociale, è contro le iniziative di guerra, per il disarmo, per lo sviluppo sostenibile e solidale. m
Le schiaccianti vittorie delle destre potrebbero far pensare ad una effettivo smarrimento culturale del popolo di sinistra , ma ad analizzare i dati elettorali la verità è ben diversa.
Negli ultimi anni il dato dell’astensionismo è stato costantemente in crescita.
Ma nelle ultime due tornate elettorali ha raggiunto livelli drammatici.
Nelle politiche il cosiddetto partito del non voto si è attestato al 40% mentre nelle regionali, in Lombardia non sono andati a votare il 58% degli aventi diritto mentre nel Lazio la situazione è al di là dell’incredibile: non hanno votato il 62,8% degli elettori.
A fronte di questi dati, i numeri del centrodestra rispetto alle precedenti tornate elettorali non sono aumentati, ma sono pressoché invariati rispetto alle precedenti elezioni. Questo indica inequivocabilmente che gli elettori che non si sono recati alle urne sono proprio gli elettori di sinistra e progressisti, nei quali annoveriamo pure il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte.
Il fatto che elettori di sinistra non abbiano dato il loro voto ai partiti che dovrebbero rappresentarli è un fatto gravissimo, tanto più che parliamo del popolo di sinistra che tanta parte ha avuto nelle lotte per il suffragio universale ed in generale per l’espressione democratica del nostro paese, perchè più di tutti gli altri elettori sentono particolarmente il diritto/dovere del voto.
O sono forse i partiti, in particolare il maggiore di essi ovvero il PD a non incarnare più quegli ideali e quella cultura di sinistra moderna della quale si avverte il vuoto nelle istituzioni?
Diciamo che negli ultimi anni le scelte del PD e di altri partiti satellite sono andati in direzione opposta e contraria proprio a quella cultura di cui abbiamo parlato prima.
Non affrontare seriamente la crisi climatica e la stretta sulle energie fossili è di certo un errore immenso. Il tema dell’ecologismo e dell’ambientalismo è caro soprattutto ai più giovani e associazioni e coordinamenti come i Fridays for Future o Ultima Generazione lo dimostrano. Ed invece la sinistra, in primis il Partito Democratico sceglie di proclamare la costruzione di un inceneritore a Roma. Ma non solo: proclama come fondamentale un’autostrada privata come fondamentale per la mobilità nel Lazio esattamente come sostiene Matteo Salvini. Decretando la libera caduta della sinistra nel panorama politico
A livello nazionale l’appoggio alla spedizione delle armi in Ucraina non ha di certo rappresentato una classica espressione della cultura di Sinistra.
Mentre il PD fa i conti con il calo di consensi, l’emorragia di tesseramenti e le solite primarie, battute come interesse suscitato anche da Sanremo, esistono partiti in Italia che incarnano i valori e portano avanti la cosiddetta cultura di sinistra.
E forse proprio per la loro onestà culturale e purezza non trovano spazio nell’agone politico nazionale e men che meno in quelli regionali.
La motivazione risiede nell’incapacità di queste realtà di comunicare e di fare una politica moderna e dinamica, con una base culturale solida ma nuovi linguaggi e nuovi obiettivi. Questo sarebbe il viatico per bloccare la caduta della Sinistra in Italia.
In un’Italia attanagliata da problemi sociali importanti quali il precariato lavorativo, una tassazione esponenziale ed indiscriminata, zero investimenti sul capitale umano, sulla ricerca, la povertà energetica ed educativa, l’assenza di strumenti ormai normali per tutti i paesi civili quali il salario minimo, il reddito di cittadinanza, adeguamenti salariali, c’è disperato bisogno di una sinistra vera, senza mezze misure e mezzi termini che possa rappresentare non solo un’alternativa al Governo Meloni, ma che incarni e porti avanti i veri valori e la vera cultura di sinistra.
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