Altro colpo dei Carabinieri del Ros a Matteo Messina Denaro, boss della mafia arrestato dopo una lunghissima latitanza. Proprio oggi infatti il nucleo del Ros ha arrestato la sorella del boss, Rosalia, con la pesante accusa di associazione mafiosa dopo l’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo. Una potenziale e importante svolta anche per ricostruire gli eventi passati. Oltre che, ovviamente, per meglio chiarire quelli presenti e futuri.
Secondo quanto spiegato dagli inquirenti, la sorella di Matteo Messina Denaro avrebbe aiutato per anni il fratello a scampare alla cattura da parte delle Forze dell’Ordine e si sarebbe occupata anche di gestire i suoi conti monetari per quanto concerne la cassa familiare. Un’altra accusa vedrebbe la donna responsabile della rete di trasmissione dei pizzini. Così facendo Rosalia avrebbe permesso a Matteo di mantenere i rapporti con i suoi fedelissimi durante la latitanza. Peraltro proprio un biglietto di appunti trovato nascosto in una sedia e scritto dalla sorella Rosalia ha dato agli investigatori un input decisivo per quanto riguarda la cattura del boss. Tale appunto sarebbe stato scoperto mentre i militari cercavano di piazzare delle cimici nell’abitazione della donna.
A spiegare meglio la situazione c’è anche la misura cautelare del gip di Palermo, che spiega come la cattura di Messina Denaro si avvenuta proprio grazie al ritrovamento di “uno scritto, improvvidamente custodito, sebbene abilmente occultato, proprio da Rosalia Messina Denaro. Il che dimostra che la donna era stata passo passo resa edotta dal latitante della scoperta della malattia e di tutti i successivi interventi chirurgici, avendo avuto probabilmente più volte occasioni per incontrarlo di persona e sincerarsi delle sue condizioni di salute”.
Rosalia Messina Denaro avrebbe avuto, come già accennato, un ruolo fondamentale per quanto concerne la gestione del denaro contante della famiglia mafiosa. Oltre all’appunto già citati sono emersi diversi pizzini nell’abitazione della donna, nei quali il boss dava degli ordini da eseguire e ricordava entrate e uscite del fondo cassa. Per esempio, in uno di questi pizzini, Matteo Messina Denaro ricordava l’esistenza di una grossa somma di denaro – 64.000 euro circa – oltre che spese già affrontate di 12.400 euro.
Gli inquirenti ritengono che il ruolo di Rosalia fosse tutt’altro che casuale o discontinuo, anzi. “Come dimostrato dal lungo pluriennale arco temporale cui i conteggi della ‘cassa’ sono riferibili e dalla costante opera di gestione rassegnata dalla Messina Denaro al fratello latitante con periodici resoconti delle spese e dei residui fondi a disposizione. Assecondando i ritmi imposti dai continui e incessanti arresti che hanno flagellato e decimato la famiglia di sangue del latitante, Rosetta, nome in codice Fragolone, ha negli anni svolto il ruolo può dirsi forse più affidabile: quello di referente per tutti gli affari di famiglia e quella di fedele detentrice del denaro contante”. Tra le altre cose, nei pizzini si svela anche il non buon rapporto tra Matteo e la figlia Lorenza. “Degenerata nell’intimo, le altre sono tutte cresciute onestamente”, scrive.
Certamente l’arresto è un altro duro colpo alla mafia. Adesso bisognerà capire a cosa andrà incontro la sorella di Messina Denaro. E, soprattutto, se ci saranno ulteriori sviluppi dopo questo nuovo arresto.
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