Il progresso non sempre apporta cose positive. I giovani sono a rischio con le nuove dipendenze. Ecco cosa può succedere agli adolescenti.
In una realtà utopica, il mondo dovrebbe essere un posto sicuro dove non si deve temere nulla. Tuttavia la società espone quotidianamente ogni singolo individuo ad alcuni rischi. Nel corso della vita spetta ad ogni persona badare alla propria incolumità. I più giovani, però, sono soggetti più vulnerabili e proprio per questo motivo più esposti a pericoli.
Nella fase adolescenziale si possiede un’identità non ancora definita, non si è ancora capaci di comprendere alcuni aspetti fondamentali della vita. Un adolescente non ha ancora capito chi è e cosa vorrà essere da grande. In questa fase solitamente si tende a essere in lotta con il mondo intero, non accettando alcune regole imposte dagli adulti.
E dunque in un contesto così pieno di incertezze e crisi può succedere di cercare certezze e rifugio in modo sbagliato. I più giovani possono incorrere più facilmente in dipendenze, e proprio per questo motivo ai genitori e alle istituzioni scolastiche va l’onere di tutelarli.
Le dipendenze dei giovani del nuovo millennio
I tempi cambiano, il cambiamento è spesso associato a qualcosa di positivo, ma talvolta può esserci un rovescio della medaglia. Nel corso degli anni, il rapporto genitori figli ha subito non poche trasformazioni. Fino a soli quarant’anni fa la figura genitoriale era ben più rigida. l genitori, infatti, erano più severi, poco predisposti all’ascolto e autoritari. Con il passare degli anni il loro ruolo è cambiato, sino ad arrivare al rapporto quasi amichevole che oggi si ha con i propri figli.
Un cambiamento positivo, dato che i giovani vanno ascoltati e indirizzati al meglio. Tuttavia la troppa apertura delle madri e dei padri nei confronti dei propri figli può avere anche delle conseguenze negative. Soprattutto in fase adolescenziale si ha bisogno di regole, in modo da non incorrere in strade sbagliate. Le famiglie hanno l’onere di comprendere i cambiamenti dei figli e seguirli al meglio.
Tuttavia molto spesso i genitori, pur essendo aperti verso i ragazzi, sono molto impegnati per via del carico di lavoro. Pertanto non riescono a trovare il giusto tempo da dedicare alla prole. La generazione Z, ovvero coloro che sono nati fra il 1995 e il 2010, è maggiormente esposta alle nuove dipendenze. Uno studio recente, infatti, mette in luce i rischi delle persone più giovani.
I nati dopo il 1995 non hanno mai conosciuto un mondo senza internet, e proprio per questo possono diventare dipendenti dai social o dall’uso di internet stesso. Ragazzi e ragazzini non sono in grado di restare nemmeno qualche ora lontano dal proprio cellulare.
Una dipendenza che, con il passare del tempo, può diventare deleteria. L’uso prolungato di dispositivi elettronici, infatti, può causare problemi all’apparato oculare, oltre che al sistema nervoso, alterando il ritmo sonno – veglia. Inoltre gli adolescenti e i giovani, a causa delle tante ore trascorse dinanzi al pc o con lo smartphone in mano, possono facilmente isolarsi, senza rispondere agli stimoli esterni.
Tutto ciò può degenerare in una grave forma di isolamento, denominata sindrome di Hikikikomori. Coloro che sono affetti da tale patologia trascorrono le loro giornate a giocare con i videogiochi, o al pc, senza uscire dalla propria camera.
Non solo social media e internet, ma anche uso ed abuso di sostanze stupefacenti o farmaci. I giovani del nuovo millennio, infatti, riescono con molta facilità a procurarsi le droghe, entrando nel tunnel della tossicodipendenza. Anche la cannabis, da molti non ritenuta una vera e propria droga, non va mai sottovalutata.