Rimandare la sveglia al mattino? Non è pigrizia. Chi lo fa ha invece capito moltissimo della vita. Ecco gli esiti della ricerca scientifica.
Soprattutto in questo periodo, in cui il freddo inizia a mordere davvero, alzarsi dal letto caldo, abbandonare con le coperte, può essere una vera e propria tortura. Ma sappiate che se rimandate la sveglia di continuo prima di iniziare la vostra giornata, non siete pigri, ma siete soltanto più intelligenti. Ecco la ricerca scientifica.
Il suono della sveglia ci è ormai entrato nella testa. Tanto che, quando qualcuno ha quella melodia impostata come suoneria del cellulare, quasi reagiamo automaticamente in maniera inquietata. Già, perché tanti di noi, sicuramente, non fanno che rimandare l’allarme al mattino.
Gli esperti del sonno e gli psicologi concordano sul fatto che una buona notte di riposo è cruciale per il nostro benessere in generale. Posticipare la sveglia, secondo molti, consente di adattarsi naturalmente ai ritmi circadiani individuali, migliorando la qualità del sonno e riducendo i rischi legati a problemi di salute come lo stress e la depressione.
Ma quando la sveglia al mattino suona dovremmo alzarci più o meno istantaneamente. Del resto, se l’abbiamo impostata in quel determinato orario, un motivo ci sarà. Eppure, tanti di noi non fanno altro che procrastinare. Oggi la scienza – la stessa che parla dell’importanza del sonno – ci dice qualcosa su questa tendenza. No, non è pigrizia. È intelligenza.
Sono interessanti i risultati pubblicati recentemente sul Journal of Sleep Research. I ricercatori hanno analizzato il sonno dei partecipanti, e tra 31 sonnellini abituali, hanno scoperto che 30 minuti di riposo non hanno influenzato le prestazioni in un test cognitivo effettuato immediatamente dopo il risveglio, o addirittura le hanno migliorate. Gli studiosi hanno intervistato circa 1.700 adulti sulle loro abitudini di sonno e veglia: quasi il 70% ha affermato di utilizzare la funzione “snooze” o di impostare più sveglie, almeno qualche volta.
Secondo lo studio, coloro che non si alzavano subito avevano le seguenti caratteristiche: tendevano a essere più giovani, probabilmente erano nottambuli, generalmente si riposavano meno delle persone che non dormivano una volta suonata la sveglia. Dunque, a voler dare una spiegazione molto prosaica di questo esperimento scientifico, possiamo dirvi che non c’è motivo di smettere di sonnecchiare al mattino se ci piace, almeno non per i sonnellini di circa 30 minuti.
Quindi, il rimandare la sveglia potrebbe rappresentare una forma di resistenza, una dichiarazione individuale contro la frenesia e la pressione costante di essere sempre in movimento. No, non siete pigri. Avete semplicemente capito come funziona la vita.
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