“Sono tutto e il contrario di tutto” era una delle frasi che la protagonista di questo articolo soleva pronunciare.
Probabilmente conoscendo meglio la biografia di Emily Dickinson tutti saremmo d’accordo con lei: a suo modo ribelle ed incredibilmente moderna per le sue posizioni sui generis per l’epoca in cui visse, la Dickinson è un personaggio tutto da scoprire.
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Iniziamo l’approfondimento sulla biografia di Emily Dickinson inquadrando il periodo storico e il contesto in cui vive gli anni della formazione.
Nata nel 1830 ad Amherst, Massachusetts, Emily cresce in una famiglia borghese di stampo puritano ma piuttosto in vista.
Il nonno Samuel, infatti, era stato tra i fondatori dell’Amherst College, presso cui suo padre Edward lavorò come legale e tesoriere. Sua madre, invece, era una donna piuttosto discreta, ma estremamente legata alle tradizioni puritane.
Crescendo in questo contesto Emily ricevette un’educazione piuttosto rigida, ma i suoi studi non furono particolarmente regolari: suo padre decise, addirittura, di ritirarla dal college con la scusa di temere per la sua salute. Lo stesso papà che, però, soleva regalarle numerosi libri, salvo poi pregarla di non leggerli affinché non scuotessero la sua mente.
Era questo il periodo dei revival religiosi, più comunemente noto come secondo grande risveglio – una sorta di reazione al razionalismo ideologico dell’illuminismo che portò alla formazione di molte nuove confessioni e alla riscoperta e attaccamento a quelle che già esistevano.
Proprio durante questo momento di riscoperta della fede puritana la futura poetessa scelse di non professarsi come apertamente cristiana. È, questa, una scelta particolarmente coraggiosa in questo periodo storico che segnò un punto decisamente importante della biografia di Emily Dickinson perché fu proprio allora che scoprì il suo interesse per la poesia.
Uno dei maggiori esperti sulla biografia di Emily Dickinson sostiene, infatti, la teoria secondo cui la svolta verso la poesia ha come riferimento la lotta biblica tra Giacobbe e l’Angelo. La sua visione è piuttosto pessimistica e Dio e il Male presente in natura non riescono a trovare un equilibrio come la Dickinson stessa scrive nella poesia Apparently with No Surprise.
Emily conduce una vita ritirata, predilige la solitudine e propone un’immagine candida e pura di sé vestendo solo abiti bianchi.
Il suo chiudersi in sé stessa e relegare la sua vita alle mura della sua stanza può sembrare apparentemente incomprensibile ma è il suo personalissimo modo per opporsi alla professione della fede cristiana. Decidendo di non abbandonare la sua cameretta, infatti, è legittimata a non frequentare la messa, non sposarsi, non intrattenere relazioni superficiali e di apparenza.
Ecco perché sono pochi gli affetti annoverati nella biografia di Emily Dickinson: sua cognata Susan Gilbert per la quale prova un intenso sentimento di amore platonico, suo fratello Austin, il reverendo Charles Wadsworth di cui si innamora pur consapevole che fosse un amore impossibile e l’anziano giudice Otis Phillips Lord.
In alcune delle sue lettere Emily paragona il suo amore per Susan a quello di Dante per Beatrice e sono molti gli esperti sulla biografia di Emily Dickinson che parlano di una relazione romantica tra le due.
Quel che è certo è che il nome di Susan appare in molte delle liriche rinvenute postume nei cassetti della sua scrivania.
È, infatti, solo dopo la sua morte che la sorella di Emily scopre in uno dei cassetti della sua scrivania una raccolta di fogli cuciti con ago e filo: si tratta di circa 1800 componimenti!
Le sue liriche trattano i temi più vari: amore, morte, solitudine, il rapporto con la natura e con Dio sono solo alcuni degli argomenti a lei più cari.
Sensibile e attenta, la Dickinson non nasconde le influenze della letteratura inglese, degli eventi storici, delle persone che ama e dei sentimenti che prova per loro.
Le sue liriche sono caratterizzate da una penna estremamente moderna, capace di interrompere gli schemi di rime tradizionali, lettere maiuscole e trattini: spesso paragonata a Walt Whitman e William Blake, non è difficile comprendere perché sia universalmente riconosciuta come una delle esponenti più originali della poesia contemporanea.
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