Mentre negli Stati Uniti imperversa la campagna elettorale per le elezioni presidenziali, una notizia è certa. Qualora Trump dovesse guadagnarsi ancora una volta l’accesso alla Casa Bianca vorrebbe sfruttare ancora di più gli idrocarburi. Come potrebbero reagire le azioni Tenaris?
Tenaris è leader nella produzione di tubi e servizi correlati per l’industria energetica mondiale e altre applicazioni industriali. Il sistema di produzione integra la produzione dell’acciaio, la laminazione e la formatura dei tubi, il trattamento termico, la filettatura e la finitura in 16 paesi. Si dispone anche di una rete di ricerca e sviluppo focalizzata sul miglioramento del portafoglio prodotti e dei processi di produzione. Il team, presente in più di 30 paesi, è unito dalla passione per l’eccellenza in ogni attività svolta.
Non si fa fatica, quindi, a credere ai possibili vantaggi che il titolo Tenaris potrebbe ottenere da una maggiore spinta sugli idrocarburi.
L’azienda presenta margini particolarmente elevati al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, risultando molto redditizia. La situazione finanziaria appare eccellente, conferendo una notevole capacità di investimento. I multipli di guadagno sono interessanti e il prezzo dell’azione rispetto al valore netto contabile la rende relativamente economica. Nonostante i flussi di cassa generati, la valorizzazione appare debole, ma la differenza tra il prezzo corrente e il prezzo obiettivo medio indica un significativo potenziale di apprezzamento. Storicamente, il gruppo ha superato le aspettative di attività.
Tuttavia, le prospettive di crescita del fatturato nei prossimi anni sono molto basse secondo Standard & Poor’s. Le stime degli analisti indicano un potenziale limitato di progressione dell’Utile Netto per Azione (EPS). Recentemente, le previsioni di fatturato sono state riviste al ribasso, suggerendo un ulteriore rallentamento dell’attività. Negli ultimi mesi, le aspettative di utili e il consensus degli analisti sono peggiorati significativamente.
La tendenza in corso è ribassista, ma da diverse settimane le quotazioni si stanno opponendo alla spinta ribassista. A determinare questo andamento è la resistenza in area 13,286 € che già in passato aveva frenato la discesa delle quotazioni. La mancata tenuta di questa resistenza potrebbe favorire un’accelerazione al ribasso come da scenario mostrato in figura.
I rialzisti, invece, potrebbero riprendere forza nel caso di chiusure settimanali superiori a 16,058 €. Un’indicazione in tal senso potrebbe arrivare dalla rottura della resistenza in area 14,679 €.
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