Dopo il brusco ribasso della precedente settimana, quella appena conclusasi ha visto la volatilità ridursi e le quotazioni chiudere sostanzialmente invariate con una leggerissima prevalenza dell’euro. Vediamo, quindi, cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane.
I fattori che potrebbero condizionare l’andamento del cambio euro dollaro
La dinamica del cambio euro dollaro è influenzata da una serie di fattori, tra cui il differenziale di crescita economica, la politica monetaria, e gli sviluppi politici. Secondo alcuni analisti il dollaro è destinato ad apprezzarsi rispetto all’euro nei prossimi tre-sei mesi. Questo sarà seguito da un recupero dell’euro, trainato dal miglioramento della situazione economica europea entro il 2025 e dalla stabilizzazione della politica monetaria.
La volatilità implicita del cambio è attualmente bassa, indicando che gli investitori non percepiscono la necessità di proteggersi dal rischio di variazioni improvvise. Tuttavia, eventi esterni come tensioni politiche potrebbero aumentare questa volatilità, favorendo il dollaro. Inoltre, il differenziale di crescita tra gli Stati Uniti e l’Eurozona, insieme all’orientamento della politica monetaria statunitense, dovrebbe sostenere il dollaro nel medio termine.
Le previsioni indicano che il differenziale di crescita economica tra le due regioni rimarrà sostanziale nel 2024, con gli Stati Uniti che registrano una crescita più elevata. Ciò potrebbe attrarre flussi di investimenti negli Stati Uniti, sostenendo il dollaro. Tuttavia, si prevede che la Banca Centrale Europea (BCE) debba adottare un approccio più proattivo a causa delle sfide economiche dell’Eurozona, il che potrebbe indebolire l’euro.
In sintesi, si prevede che il dollaro si apprezzerà rispetto all’euro nei prossimi mesi, ma questa tendenza dovrebbe invertirsi entro la fine dell’anno con il recupero dell’euro nel 2025, guidato dalla ripresa economica dell’Eurozona.
Settimana tutto sommato tranquilla per il cambio euro dollaro: le indicazioni dell’analisi grafica
Dopo la peggiore settimana per l’euro da oltre un anno, le quotazioni si sono stabilizzate sui minimi della settimana precedente. Rimane, quindi, valida la proiezione ribassista mostrata in figura. Tuttavia, fino a quando resisterà il supporto in area 1,0628 i ribassisti potrebbero anche riprendere il sopravvento. Una conferma in tal senso potrebbe arrivare da una chiusura settimanale superiore a 1,0824.
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Il punto su una utility dal dividendo molto interessante, circa 6%