Chi studia le serie storiche dei mercati azionari si è reso conto che ci sono delle date e delle ciclicità che continuano a ripetersi. Chiedersi quale sia il motivo di questo andamento a parer nostro è inutile: capita e basta e i motivi potrebbero essere i più disparati. Se prendiamo un grafico delle Borse americane, perchè sono quelle che presentano uno storico di oltre i 100 anni, ci rendiamo conto che i primi 3 mesi dell’anno vedono scadere due date importanti: il 6 gennaio e il 10 marzo. La prima rappresenta il ritorno ai volumi dopo le festività natalizia e a parer nostro indica quale siano le reali intenzioni dei mercati per almeno il primo trimestre del primo anno, la seconda, dovrebbe chiudere la fase inziata a ridosso del 6 gennaio.
Molti guardano attentamente i dati macroeconomici e vanno a studiare ogni voce del PIL per fare delle previsioni. L’analisi fondamentale a parer nostro aiuta molto chi investe sui mercati ma non si deve perdere di vista anche lo studio dei grafici.
Seguiamo ora proprio questa strada.
I minimi di un anno positivo si formano con probabilità quasi vicine al 90% nel primo trimestre, entro il 10 marzo.
I massimi di un anno negativo si formano con probabilità quasi vicine al 90% nel primo trimestre, entro il 10 marzo.
Quindi, partendo da questo assunto possiamo dire che se l’anno in corso sarà positvo ( e queste sono le attese degli addetti ai lavori) entro il 10 marzo si dovrebbero creare le condizioni di portare i prezzi stabilmente al rialzo in ottica annuale.
Quanto abbiamo appena espresso è un concetto semplice ma che riesce a far mantenere un buon polso della situazione. Ci si potrebbe aiutare ulteriormente monitorando su base mensile e trimestrale se si formeranno o meno minimi crescenti o decrescenti. L’analisi tecnica stabilisce che una tendenza rialzista disegna minimi e massimi crescenti, una tendenza ribassista minimi e massimi decrescenti.
A fine gennaio quindi si potrebbe andare a controllare se sono stati segnati minimi e massimi descrescenti rispetto a dicembre e a fine marzo rispetto al trimestre ottobre/dicembre 2023.
Quindi, i livelli da monitorare per i principali mercati americani saranno i seguenti:
a fine gennaio, se veranno segnati minimi inferiori a
Dow Jones
35.914
Nasdaq C.
14.058
S&P 500
4.546
a fine marzo, se verranno segnati minimi inferiori a
Dow Jones
32.327
Nasdaq C.
12.543
S&P 500
4..103.
Capiremo quindi nei prossimi giorni, se la debolezza iniziata nelle ultime giornate di contrattazione continuerà o meno fino alla fine del mese e oltre.
Le informazioni, i calcoli di probabilità e le previsioni presenti negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentanùo in alcuno modo un’indicazione operativa.
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