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Senza un’immediata reazione il Ftse Mib potrebbe ritornare sotto i 30.000 punti

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Marco Calindri

Settima da dimenticare per il Ftse Mib che, unica tra le principali borse mondiali, perde oltre il 5% registrando la peggiore performance settimanale. Oltre metà del ribasso settimanale è stato registrato nel corso dell’ultima seduta che ha visto perdere l’indice di Piazza Affare oltre il 2,5%. Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane? Indicazioni molto importanti potrebbero arrivare dalla chiusura di settimana prossima.

Cosa è accaduto da far affondare così tanto il Ftse Mib?

L’ultima seduta della settimana è stata caratterizzata da vendite sia in Europa che negli USA, a seguito dei dati del mercato del lavoro statunitense. A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 2,55% a 32.018 punti, con Azimut (-6,1%), Stm (-5,8%) e Saipem (-5,4%) tra i peggiori. In controtendenza, i titoli difensivi come Snam (+2,4%), Terna (+2%) e Italgas (+1,8%) sono aumentati.

I nonfarm payrolls sono stati inferiori alle attese (114 mila) e il tasso di disoccupazione è salito ai livelli più alti degli ultimi tre anni, indicando un raffreddamento del mercato del lavoro maggiore del previsto. Ciò ha sollevato dubbi sul fatto che la Fed possa aver mantenuto i tassi troppo restrittivi per troppo tempo, rafforzando le aspettative di tagli dei tassi della Fed. I future ora prevedono almeno quattro riduzioni entro fine anno.

I timori di un “hard landing” dell’economia statunitense e i risultati deludenti delle grandi aziende tecnologiche di Wall Street hanno frenato il mercato azionario. I rendimenti obbligazionari sono scesi, con il Treasury biennale in calo di 25 punti base al 3,89% e il decennale al 3,82%. Lo spread Btp-Bund si è ampliato a 146 punti base, con il decennale italiano al 3,63% e quello tedesco al 2,16%.

Tra le materie prime, il prezzo del petrolio Brent è sceso sotto i 77 dollari al barile a causa delle incertezze sulla domanda. Nel mercato valutario, il cambio euro/dollaro è salito a 1,09 mentre il dollaro/yen è sceso a 146,5, con il dollaro statunitense indebolito dai dati economici e lo yen in rafforzamento dopo la riunione della BoJ.

Le indicazioni dell’analisi grafica

Come si vede dal grafico le quotazioni hanno rotto in chiusura di settima il supporto chiave in area 32.200. Il mancato, immediato, recupero di questo livello di questo livello potrebbe favorire un’ulteriore accelerazione al ribasso secondo lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata. Viceversa, il rialzo potrebbe riprendere verso quotazioni 40.000.

Tutti gli indicatori sono impostati al ribasso sul grafico del Ftse Mib Future
Tutti gli indicatori sono impostati al ribasso sul grafico del Ftse Mib Future

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