Cosa prevede la nuova sanatoria degli scontrini? La norma è operativa e offre ai diretti interessati una serie di vantaggi fiscali
Si tratta di un’opportunità tesa a regolare eventuali illeciti ‘sanandoli’ e pagando il dovuto mediante ravvedimento operoso e con sanzioni ridotte.
Stiamo parlando della cosiddetta sanatoria degli scontrini, la norma rivolta ai soggetti Iva che offre loro la possibilità di regolarizzare la mancata certificazione dei corrispettivi e che riguarda il periodo di tempo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023
La sua entrata in vigore ufficiale è datata 29 settembre, giorno nel quale è stata pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Energia che tra le altre cose comprende anche le norme che regolano questa specifica sanatoria.
Sanatoria degli scontrini, ora è ufficiale: i dettagli della nuova norma
Il duplice vantaggio per i diretti interessati è che la possibilità di pagare il dovuto ma in misura ridotta vale anche nel caso in cui l’amministrazione finanziaria abbia già constatato la violazione mediante un processo verbale. La regolarizzazione riguarda tutti i soggetti che hanno ottenuto un pagamento senza emettere lo scontrino fiscale oppure la ricevuta e, nella fattispecie, tutte le certificazioni dei corrispettivi indicate nel dettaglio nell’articolo 6, comma 2-bis e 3 del Dlgs n. 471/1997.
Effettuando il pagamento con ravvedimento operoso entro il 15 dicembre 2023, inoltre, sarà possibile includere nella sanatoria anche le irregolarità contestate fino al 31 ottobre. Invece restano escluse dalle violazioni sanabili quelle in merito alle quali sono già state emesse le sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate prima della data di perfezionamento del ravvedimento.
Entrando nel merito delle violazioni che si possono sistemare la sanatoria include sia la mancata memorizzazione che la trasmissione dei corrispettivi telematici nonché la memorizzazione con dati che risultino falsi o incompleti.
Anche la mancata annotazione sul registro di emergenza qualora non funzionino i misuratori fiscali è sanabile. E così la mancata emissione di scontrini, ricevute oppure la loro emissione ma con importi inferiori rispetto a quanto è stato poi effettivamente pagato. Il soggetto dovrà verificare le violazioni riscontrate, sanabili, distinguendole da quelle contestate, non sanabili.
Con il ravvedimento operoso è possibile ridurre la sanzione fino ad un quinto del minimo applicabile e non è prevista la sanzione accessoria (ovvero la sospensione dell’esercizio dell’attività) che viene di fatto esclusa adottando questa modalità. Il commerciante dovrà dunque provvedere a mettersi in regola, entro il 15 dicembre, con le violazioni degli obblighi di certificazione dei corrispettivi nonché con il pagamento delle sanzioni ridotte. Andranno inoltre versate le maggiori imposte, oltre ai relativi interessi. E andranno poi presentate le dichiarazioni fiscali integrative.