Per il reddito fisso i tempi sono ancora buoni per mettere a reddito la liquidità “in esubero” e puntare sui tre elementi di forza di questa categoria di investimento. Vale a dire il rischio contenuto di questi prodotti, specie se di durata media, corta o cortissima, poi la certezza del capitale (almeno a scadenza) ed il capitolo spese.
Premesso ciò poi c’è da dire che ogni prodotto ha le sue caratteristiche peculiari che lo sbilanciano verso l’una o l’altra o l’altra ancora variabile considerata. Tuttavia, combinando al meglio i vari parametri ci si può assicurare un prodotto che sia al contempo redditizio, sicuro e relativamente economico. Ad esempio questo BTP short term offre un rendimento totale del 4,60% netto ed è buono per sfruttare la curva dei rendimenti sulla parte corta.
Il Mondo degli investimenti si contraddistingue per una serie di ragioni particolari, non ultimo quel grado di complessità terminologica che lo avvolge. In primis c’è che la materia è di per sé è complessa e quindi anche le nozioni e le espressioni che lo avvolgono vanno di pari passo. Poi c’è l’abuso dei termini inglesi a rendere il tutto ancora meno comprensibile rispetto alla scelta della lingua nazionale.
Cosa s’intende per curva dei rendimenti e con l’espressione short term?
La curva dei rendimenti è detta anche yield curve, e mostra la relazione che c’è tra vita residua dei bond e rendimento. Meglio, illustra il rapporto tra il rendimento alla scadenza (sull’asse delle ordinate) e il tempo che manca per il rimborso finale (asse delle ascisse) di un paniere di bond della stessa “famiglia”.
Con la dicitura “short term”, invece, ci si riferisce ai BTP a breve termine. Si tratta di titoli di Stato aventi una durata complessiva, in emissione, compresa tra i 18 e i 36 mesi. Per il resto hanno una meccanica sostanzialmente invariata a quella degli altri bond del Tesoro, al netto delle specifiche tecniche del prodotto di turno.
Consideriamo adesso il BTP con codice ISIN IT0005557084, emesso il 27 luglio dell’anno scorso e con scadenza il 29 settembre 2025. In pratica il titolo ha oggi una vita residua di maturazione pari a 1,64 anni.
Il bond ha una cedola nominale lorda annua del 3,60%, il 3,15% netto al netto della ritenuta fiscale, e un’attuale quotazione sopra cento sul mercato secondario (MOT). Al termine della scorsa ottava l’obbligazione ha chiuso al prezzo di 100,70 centesimi, per un credito d’imposta dello 0,09%. Pertanto, il rendimento netto a scadenza del BTP è sul 2,76%, mentre quello complessivo si aggira sul 4,6% circa.
Ora, qual è la peculiarità del bond? In parole molto semplici, il titolo riesce a cogliere l’anomalia della yield curve italiana sul suo tratto corto. Attualmente, infatti, essa è quasi a forma di V, ossia alta nel tratto cortissimo (fino ai 6 mesi), poi in discesa fino ai 3 anni di vita e da lì in poi è in risalita.
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