La vita è continuo susseguirsi di attese e rilanci, di rischi e opportunità da evitare o cogliere al volo a seconda dei casi. Vale al lavoro come in famiglia, tra amici o a scuola o nella gestione dei soldi. Al riguardo, per esempio, meglio restare liquidi e ‘sicuri’ sul conto o stornare quel capitale su uno strumento fruttifero e affidabile?
Questione di (personali) scelte, appunto. Malgrado ciò, investire in sé e per sé non è rischioso, mentre lo è farlo quando non se ne conoscono i rischi e le opportunità della strada intrapresa. Ad esempio, quanto incasserei a dicembre se vincolo oggi 50.000 euro su un conto deposito bancario rispetto alla scelta di restare liquidi?
Questi due conti bancari hanno elementi in comune e di divergenza, dei pro e dei contro che li rendono perfetti ad assolvere le funzioni per cui sono concepiti. In sintesi, essi sono entrambi di matrice bancaria ma uno assolve alle funzioni di pagamento (c/c) e l’altro a quello di investimento (CD). Ancora, entrambi godono della garanzia FITD sulla liquidità ivi presente, fino al limite dei 100mila €.
Più ricco di dettagli, invece, il panel dei distinguo, a partire dalla finalità di fondo, già vista. Il c/c prevede costi di gestione (canone) e solitamente non paga interessi attivi o li prevede molto bassi. In pratica un capitale liquido ivi detenuto è soggetto alle perdite da inflazione e alle spese vive (tasse e commissioni) ad esso collegate. Il CD è in genere gratuito e paga interessi attivi rapportati al tempo e alla presenza o meno del vincolo sull’accantonamento aperto. Le spese fiscali, invece, colpiscono la liquidità presente sui due strumenti nei modi e nelle forme previste dalla Legge.
Ipotizziamo ora di disporre di un congruo capitale da investire per un breve periodo di tempo, ad esempio per 6 mesi? Il CD vincolato potrebbe essere una soluzione per coniugare breve periodo, rendimento e certezza del capitale a scadenza. Abbiamo fatto una ricerca ad hoc consultando le offerte presenti su un noto portale di comparazione di prodotti finanziari, conti deposito inclusi.
Senza scegliere nei dettagli delle singole offerte commerciali, vediamo cosa offrono in media i primi sei conti vincolati. I tassi annui lordi (da dividere per 2, quindi) si attestano tutti sul 4% o giusto di una spanna poco oltre. Quasi tutti non consentono lo svincolo anticipato, mentre tutti prevedono l’imposta di bollo a carico del cliente, come per Legge peraltro.
Variano invece sulla modalità liquidazione degli interessi, spaziando dall’anticipato al mensile fino al posticipato. Ancora, divergono sul modo di attivazione del vincolo (spesso la via prevista è quella online) e sul fatto di prevedere o meno l’apertura di un c/c associato. In ultimo veniamo al possibile guadagno: quanto frutterebbe questo ipotetico capitale a 6mesi? All’incirca sui 710-692 euro a seconda della banca (e delle condizioni commerciali) considerata.
Non è impossibile distinguere un testo generato dall’intelligenza artificiale rispetto a uno scritto da una…
Avete notato che in Italia i film al cinema escono sempre di giovedì? Come mai…
Avete mai pensato al motivo per cui le montagne russe si chiamano così? C’entra la…
Inizia la seconda metà del mese, ecco che cosa ci dice l’oroscopo dal 16 al…
Come mai nelle strade ci sono limiti di velocità diversi e come vengono stabiliti? Questo…
La petunia sta arrivando alla fine della sua fioritura, ma ecco alcuni consigli su come…