Tra gli strumenti di investimento del reddito fisso, i buoni fruttiferi sono tra i prodotti più graditi dai risparmiatori restii al rischio. Il motivo principale, ma non l’unico, è da ricollegare al fatto che l’emittente, Cassa Depositi e Prestiti, garantisce il nominale sottoscritto anche prima del termine.
Tuttavia, CDP ne muta nel tempo tipologie e condizioni economiche in base alle dinamiche dei mercati. Vediamo allora quali sono oggi i buoni fruttiferi postali di durata fino a 10 anni e quanto rendono a scadenza.
Partiamo dal breve-medio termine: quali sono i buoni oggi disponibili per la sottoscrizione e quanto rendono a naturale scadenza? Il buono 4 ani Plus non prevede requisiti particolari tranne l’attesa della naturale scadenza. Dopo 4 anni il rendimento annuo lordo pagato dal titolo è del 2,00%.
Il buono Rinnova 4 anni è fresco di debutto, rende il 2,50% annuo lordo a scadenza, pari al 10,38% lordo complessivo finale. Il titolo prevede tuttavia il rispetto di precisi requisiti oggettivi e soggettivi per poterlo sottoscrivere. Il buono 4 anni risparmiosemplice e Soluzione Eredità durano sempre 4 anni e sono gli unici che si possono acquistare solo in ufficio postale.
Il Soluzione Eredità è dedicato solo ai beneficiari di un procedimento successorio concluso in Poste Italiane e a scadenza rende il 3,25% annuo lordo. Il buono 4 anni risparmiosemplice, invece, richiede l’attivazione di un Piano di risparmiosemplice è prevede due diverse opzioni di rendimenti a scadenza. Quello standard paga l’1,50% annuo lordo a scadenza, quello premiale il 3,50% e si ottiene solo al raggiungimento minimo di 24 sottoscrizione periodiche.
Se invece l’intento è quello di investire a medio-lungo termine allora si può scegliere tra il buono 3×2, il buono Risparmio Sostenibile e quello indicizzato all’inflazione italiana. Il buono 3×2 dura 6 anni divisi in 2 trienni e a scadenza rende il 2,25% annuo lordo. Gli interessi sono fissi e crescenti al passaggio dal 1° al 2° step.
Il buono Risparmio Sostenibile dura invece7 anni e anch’esso paga tassi di interesse fissi e crescenti. Inoltre riconosce un possibile premio finale legato all’andamento, solo se positivo, dell’indice Stoxx Europe 600 ESG-X a cui esso è agganciato. In caso di trend negativo o nullo si incassano solo gli interessi fissi previsti di default dal titolo. A scadenza, in particolare, il tasso annuo lordo è del 2,00%.
Infine, ecco il titolo legato all’inflazione italiana, di durata a 10 anni e rendimento annuo lordo fisso crescente (è dello 0,60% quello a scadenza). Insieme al capitale investito, esso è eventualmente rivalutato in base alle effettive dinamiche dell’inflazione italiana nel tempo di possesso del titolo.
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