Si fa presto a dire casa se prima non si tiene conto di tutte le voci di spesa che direttamente o meno incidono sul conto finale. Al netto delle eccezioni, in genere si tratta dell’investimento più importante (o comunque tra i più onerosi) nella vita di ogni nucleo familiare. Lo è tanto da un punto di vista finanziario che emotivo, dato che dalla sua scelta dipenderà la futura qualità della vita dei suoi membri.
Tra le varie voci di spese, quella direttamente legata al valore dell’immobile è la più esosa che vi sia, e non potrebbe essere diversamente. Si tratta del vero oggetto della compravendita, mentre gli altri costi sono in genere proporzionali (ma non sempre) e a corredo della transazione.
L’indagine Tecnocasa sul ribasso medio sulle compravendite immobiliari
Il valore primo, ossia il prezzo chiesto da chi vende, lo fissa la proprietà e ne riflette valore intrinseco e aspettative di realizzo. Chi acquista, di contro, si chiede se esso sia in linea con le quotazioni di mercato e, in caso affermativo, sul possibile sconto conseguibile.
Su quest’ultimo ha indagato l’Ufficio Studio Tecnocasa, che di recente ha pubblicato il report sul ribasso medio concesso dalla proprietà in sede di compravendita immobiliare. In altri termini, qual è lo sconto medio sul prezzo originario di una casa in vendita a seconda si tratti di una abitazione nuova o usata o ristrutturata? L’indagine in questione, infatti, ha calcolato le percentuali di sconto concesso anche in base alla tipologia di immobile scambiato.
Il lavoro è svolto prendendo a riferimento le transazioni andate a buon fine a livello nazionale nel corso del 2° semestre 2023. In base ai dati raccolti e stimati, la riduzione media applicata, rispetto all’anno prima, è salita portandosi al –8,3%.
Qual è lo sconto medio sul prezzo originario di una casa in vendita a seconda si tratti di una abitazione nuova o usata o ristrutturata?
In altri termini, continua il report, si è ampliata la forbice tra il valore primo chiesto da chi vende rispetto al prezzo finale di compravendita.
Tuttavia, se il dato medio, meglio: ribasso medio, è del –8,3%, dinamiche differenti si registrano a seconda delle differenti tipologie di abitazioni considerate. Nel dettaglio si legge quanto segue:
- abitazioni nuove: –4,5%
- abitazioni usate: –8,5%;
- abitazioni ristrutturate: –7,5%;
- soluzioni economiche: –10,2%;
- soluzioni signorili: –6,7%;
- soluzioni indipendenti e semi indipendenti: –9,1%;
- piano terra: –8,5%;
- ultimo piano: –7,7%;
- immobili per investimento: –11,7%;
- vendita per necessità: –9,6%.