Ecco le opzioni totalmente legali e senza costi aggiuntivi per il contribuente che si vuole liberare dai debiti fiscali in un modo sicuro, privo di azzardi
Nell’azione istituzionale, ogni manovra finanziaria viene tradizionalmente accompagnata da misure che blindino le norme dal rischio di evasione fiscale. Si tratta di un iter quantomai necessario per l’imperversare di una tendenza sin troppo diffusa nel Paese. Anzi, le casse dello Stato perdono annualmente una bella fetta di ricchezza nazionale che potrebbe essere convertita in servizi al cittadino (in sostanza, verso quei fattori che sono abbondantemente oggetto di critiche da parte del cittadino).
Certo, negli ultimissimi anni, una parte dei cittadini si è involontariamente e indirettamente confrontata con quella che viene chiamata l’elusione fiscale, a meno che non si rinunci ad alcuni beni a causa del pignoramento. La crisi economica ha generato rinunce, ma anche debiti. Ancora prima, l’emergenza sanitaria da Coronavirus ha indotto all’attivazione della Rottamazione quater, il condono fiscale voluto dal governo Conte, per rientrare delle tasse e delle imposte, la cui riscossione era stata sospesa sotto il confinamento domestico.
Cancellazione dei debiti presso Agenzia delle Entrate? È possibile
Un tentativo del governo di accomodamento per rientrare almeno di una parte del credito, ma con celerità, deve tenere conto della lealtà di quel cittadino che paga puntualmente fino all’ultimo centesimo richiesto. Il quadro di disagi dipinto anche con l’ultima crisi economica e l’inflazione alle stelle ha convinto anche l’ultimo esecutivo ad implementare le forme di rateazione, oltre ad aver determinato una nuova pace fiscale con la legge di bilancio 2023.
Ad ogni modo, le riconosciute difficoltà economiche possono consentire di negoziare col Fisco e di arrivare persino alla cancellazione del debito. Un compromesso è sicuramente meglio che rischiare di incappare in gravi reati. È scontato che la soluzione migliore è pagare il debito; ma sarà più facile se si approfitta delle molteplici strade di rateazione.
Come avviene la cancellazione di debiti con la PA
La richiesta di rateazione può essere inoltrata direttamente per via telematica all’Agenzia delle Entrate Ufficio Riscossione e una volta riconosciuta la “temporanea obiettiva difficoltà” si accede ad un piano massimo di 72 rate, ma estendibile a 120 se le difficoltà dipendono dalla congiuntura economica; se non si paga fino a 5 rate insolute, si giunge alla decadenza dell’agevolazione. Un’altra strada è l’accordo con i creditori, al punto da autorizzare il saldo e stralcio
Per i debiti residui nei confronti della Pubblica Amministrazione, la cancellazione definitiva avviene secondo l’esdebitazione, concessa in situazione di sovraindebitamento, ma non bisogna essere ricorsi alla procedura meno di 5 anni prima, o in una situazione in grado di far fronte ai debiti. Presentando un’istanza di autotutela all’ADER, si ottiene l’annullamento o sgravio del debito, ma quest’ultimo dev’essere tra quelli non dovuti.
In attesa o in alternativa allo sgravio, c’è la sospensione, da richiedere entro 60 giorni dalla notifica della cartella. Se i debiti provengono da un’eredità, allora la cosa migliore è manifestare la rinuncia all’eredità. Altre forme di annullamento del debito sono l’impugnazione del decreto ingiuntivo (entro 40 giorni dalla data di notifica) o, alla scadenza, la prescrizione.