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Proteggere i beni da ogni sequestro è possibile, basta utilizzare il Trust: una strategia legale che funziona

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Daniela Guglielmi

Esiste uno strumento che, sebbene in maniera trasversale, permette di proteggere i propri beni da un ipotetico sequestro.

In questo periodo di crisi economica le famiglie possono trovarsi davanti a qualsiasi tipologia di situazione, inclusa quella di un ipotetico sequestro dei beni. Questa condizione rappresenta un evento traumatico che può avere impatti devastanti sia dal punto di vista psicologico che economico per coloro che ne sono coinvolti. Come noto, si tratta di un atto legale attraverso il quale un’autorità giudiziaria o un ente governativo prende possesso temporaneo o permanente dei beni di un individuo o di un’azienda.

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Che sia attuato a causa di un soddisfacimento di crediti, la confisca di beni ottenuti illegalmente o il perseguimento di procedimenti giudiziari, la perdita improvvisa di controllo sulla propria proprietà, unita all’incertezza del futuro finanziario, può generare ansia, depressione e diversi stati d’animo destabilizzanti per la persona e per la famiglia nel suo complesso.

Alla luce di ciò, può tornare utile sapere che è possibile sfruttare il Trust, un atto giuridico attraverso il quale il proprietario di determinati beni o diritti, trasferisce la titolarità di questi a un soggetto di fiducia chiamato “trustee”. L’operazione può avvenire quando il disponente è in vita o attraverso un testamento e può avere due obiettivi principali: il Trust fisso mira al beneficio di uno o più individui; quello di scopo, invece, punta a realizzare un obiettivo specifico.

Come proteggere i beni da un sequestro con il Trust: quando può essere applicato

Innanzitutto, è bene precisare che le ragioni per scegliere il Trust possono essere molteplici e dipendono dalle esigenze e dalle intenzioni del titolare dei beni. Facendo un esempio lampante, Mario potrebbe voler proteggere parte del proprio patrimonio da imprevisti, mentre Giacomo, un imprenditore, potrebbe voler mettere al sicuro alcuni beni dai rischi aziendali. Inoltre, due genitori in fase di separazione potrebbero utilizzare tale strumento per salvaguardare le necessità dei figli durante il periodo di attesa della sentenza.

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L’obiettivo principale è, dunque, tutelare i patrimoni. Il Il trustee, una volta ricevuti i beni (che rimangono per di più estranei anche al suo patrimonio personale), è quindi obbligato a gestirli, secondo quanto disposto ed indicato nell’atto che istituisce il Trust.

Tale atto, in Italia, deve essere fatto in forma scritta: il disponente lo sottoscrive e specifica la legge nazionale, che disciplinerà il Trust e i rapporti collegati; indica il trustee (che può essere una persona fisica o una società; i beneficiari, ossia i soggetti che godranno dei frutti dei beni o che riceveranno questi ultimi al termine dell’istituto costituito; determina lo scopo e le modalità di gestione del trustee e nomina il guardiano.

Tuttavia, è bene specificare che l’istituzione del Trust non può essere revocabile. Il divieto è previsto proprio per evitare che sia utilizzato solo per sottrarre momentaneamente alcuni beni del titolare all’aggressione di eventuali creditori. Eppure, nulla vieta di utilizzarlo a tale scopo.

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