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Premier League e Sorare stringono partnership sugli NFT

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Sorare, gioco di fantacalcio valutato 4,3 miliardi di dollari, ha annunciato di aver siglato un accordo pluriennale con la Premier League che vedrà il massimo campionato di calcio del mondo concedere in licenza le carte ufficiali dei giocatori. I giocatori del gioco potranno dunque acquistare e utilizzare gli NFT ufficiali con licenza della Premier League grazie all’esclusivo accordo pluriennale, alimentando – come è lecito immaginare – un nuovo business nel settore dei token non fungibili.

Chi è Sorare

La startup francese Sorare, che conta 3 milioni di utenti in tutto il mondo, consente alle persone di competere in partite di fantacalcio a cinque: le possibilità di successo si basano sulle prestazioni in tempo reale dei giocatori in campo, in maniera non troppo lontana da quanto avviene con l’ordinario fantacalcio a cui tutti noi abbiamo giocato almeno una volta nella vita.

Sorare vuole però rendere sempre più innovativa la propria piattaforma di gioco e a tal fine ha dichiarato che sta lanciando due nuove funzionalità del gioco, che includono la possibilità di competere con carte giocatore specifiche per il campionato e una funzione di “fair play finanziario” che impedisce agli utenti di selezionare squadre all-star.

La partnership con la Premier League

Nell’ottobre del 2022, Sorare aveva parlato per la prima volta di un accordo di licenza con la Premier League, il massimo campionato di calcio inglese. L’amministratore delegato di Sorare, Nicolas Julia, all’epoca aveva anticipato che la conclusione delle trattative fosse stata più lunga del previsto, in quanto la Premier League aveva già un accordo di licenza NFT con un’altra azienda.

Sky News ha riferito in precedenza che l’accordo aveva un valore di 30 milioni di sterline. Julia ha però rifiutato di fornire dettagli sui termini finanziari e sulla durata dell’accordo.

Un momento non facile per gli NFT

Alcuni analisti si sono sorpresi nel rilevare come la tempistica non sia stata delle migliori: la notizia dell’accordo arriva infatti in un momento di forte calo dell’attività di trading degli NFT, i cui valori sono peraltro crollati a causa della flessione dei prezzi delle criptovalute in uno scenario esacerbato negli ultimi mesi dal fallimento dell’exchange FTX.

Secondo il sito di dati CryptoSlam, ad esempio, il prezzo medio di vendita di un NFT nel dicembre 2022 è stato di 143,22 dollari, in calo del 63% rispetto ai 383,73 dollari del dicembre 2021. Anche i volumi di scambio sono diminuiti in modo significativo. Le vendite complessive di NFT sono crollate del 78% a dicembre, scendendo a 678,2 milioni di dollari da 3,1 miliardi di dollari di un anno fa.

Tuttavia, Julia ha dichiarato che Sorare ha avuto un andamento molto diverso dal resto dell’ecosistema di appartenenza, con il totale degli scambi di carte sulla piattaforma che è stato di 500 milioni di dollari lo scorso anno, quasi raddoppiato rispetto ai 270 milioni di dollari del 2021. Sorare ha ad ogni modo notato un cambiamento di abitudini nell’utilizzo della piattaforam, con i giocatori più inclini a utilizzare la modalità “free-to-play”, in cui non devono competere con carte a pagamento. A dimostrazione di ciò, l’87% dei giocatori di Sorare non ha speso soldi sulla piattaforma.

Il modello di business

Evidentemente, il fatto che quasi 9 utenti su 10 non spendano soldi sulla piattaforma ha sollevato un’ovvia domanda sulla sostenibilità del modello di business di Sorare: come fa a guadagnare quando la maggior parte dei suoi utenti non effettua transazioni?

Da parte sua, Julia ha dichiarato che gli utenti che spendono di più sono sufficienti per generare reddito, considerato che la società assorbe una quota non specificata di tutte le transazioni effettuate tramite il suo servizio.

Vale peraltro la pena notare che Sorare è la terza raccolta di NFT a livello mondiale, con un’elaborazione di circa 1 milione di dollari di transazioni in un periodo di 24 ore. Anche una piccola parte di tale volume potrebbe pertanto essere in grado di supportare una marginalità positiva per il business della compagnia.

Premier League e non solo

Ricordiamo anche che la partnership della Premier League con Sorare non è certo l’unica per la compagnia che, nel corso degli anni, è stata particolarmente impegnata a raggiungere una serie di accordi con i campionati sportivi: per esempio, Sorare stessa ha già annunciato accordi con la Major League Baseball e la National Basketball Association, tra gli altri.

Per quanto riguarda invece le mosse degli altri operatori, altre intese riguardano Crypto.com e i diritti di denominazione dell’arena Staples Center di Los Angeles, mentre un altro riguardava (il passato è oramai d’obbligo, visto l’esito della società protagonista), FTX e la sponsorizzazione della Miami-Dade Arena.

Quanto vale Sorare?

Sorare ha poi specificato di sentirsi al riparo dalle conseguenze del crollo della pubblicità sportiva incentrata sulle criptovalute, poiché la sua azienda si concentra in realtà sulle licenze di proprietà intellettuale piuttosto che sulle sponsorizzazioni.

Ricordiamo che la startup francese è tata stimata in 4,3 miliardi di dollari nel settembre 2021, in seguito a un round di investimento, e che tra i principali sostenitori del suo business ci sono nomi molto importanti nel comparto, come la giapponese SoftBank e le società di venture capital Accel e Benchmark. Tra gli azionisti figurano anche le star dello sport Lionel Messi, Serena Williams e Kylian Mbappe.

Ad ogni modo, ricordiamo anche che Sorare non è certo stata esente da controversie ed è stata messa sotto accusa per le accuse di incoraggiare il gioco d’azzardo. In particolare, la Commissione britannica per il gioco d’azzardo sta indagando sull’azienda al fine di comprendere se le sue attività richiedano o meno una licenza operativa o se i servizi che fornisce non costituiscano gioco d’azzardo.

Per il momento il management non ha voluto rilasciare dichiarazioni su tal fronte, ma la startup qualche mese fa si è impegnata ad apportare alcune modifiche alla sua piattaforma di gioco dopo le azioni intraprese dall’Autorità nazionale francese per il gioco d’azzardo.

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