Continua la fase di debolezza del Ftse Mib che, dopo essersi nuovamente avvicinato ai massimi degli ultimi 20 anni, ha chiuso con un profondo ritracciamento che ne potrebbe compromettere l’andamento di medio/lungo periodo.
Nonostante un buon inizio, le vendite hanno dominato la chiusura della settimana a Milano, portando l’indice Ftse Mib a registrare un calo complessivo di circa l’1% e scendere sotto i 34.000 punti. Questo risultato è stato peggiore rispetto ad altri indici europei come il Dax e l’Ibex, che hanno chiuso la settimana con un segno positivo. Le trimestrali di alcune grandi aziende del Ftse Mib, come STMicroelectronics e Stellantis (-3,05%), non hanno convinto il mercato, soprattutto riguardo alle loro previsioni future. A livello globale, i mercati sono stati influenzati dal calo di Wall Street, in particolare del Nasdaq e dell’S&P 500, che hanno subito forti perdite a causa dei risultati deludenti di Tesla e Alphabet. Gli investitori ora guardano agli appuntamenti della prossima settimana, che includono numerose altre trimestrali e la riunione imminente della Federal Reserve.
Nella settimana, i titoli migliori del Ftse Mib hanno registrato rialzi intorno al 3%, con Erg, Terna e Mediobanca sul podio. Eni ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con risultati superiori alle attese: l’utile netto adjusted è sceso del 21% a 1,519 miliardi di euro, meglio del consensus di 1,46 miliardi. Eni ha inoltre rivisto al rialzo la previsione di EBIT proforma adjusted a circa 15 miliardi di euro, con un flusso di cassa adjusted atteso a oltre 14 miliardi.
Tra i peggiori titoli della settimana si distingue Iveco, con un calo del 19,8%, seguito da STMicroelectronics e Stellantis. STMicroelectronics ha registrato una performance negativa del 16% a causa della revisione al ribasso della guidance sui ricavi per il 2024, ora stimati tra 13,2 e 13,7 miliardi di dollari, contro i 14-15 miliardi precedentemente previsti. Stellantis ha chiuso la settimana con un calo del 13,2%; i ricavi netti del semestre sono scesi del 14% a 85 miliardi di euro, con un utile netto di 5,6 miliardi, in calo del 48%. Il CEO Carlos Tavares ha attribuito la flessione a un contesto settoriale difficile e a problematiche operative aziendali.
È ormai da marzo che le quotazioni del Ftse Mib Future si stanno muovendo all’interno di un ampio trading range individuato dai livelli 32.220 e 35.630. A questo punto solo la rottura di uno di questi livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
In particolare, un break rialzista potrebbe far accelerare le quotazioni al rialzo secondo lo scenario indicato in figura.
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