Dopo un’attesa durata una manciata di mesi, è tempo di ritornare in campo per il BTP retail che lo scorso anno ha avuto il maggior successo. Il riferimento è al BTP Valore, dal 2023 la neo obbligazione MEF tarata per il piccolo cassettista.
La notizia del suo ritorno è arrivata direttamente dal sito ufficiale MEF, che ha pubblicato un Comunicato ad hoc. In sostanza, per chi ha soldi da investire a febbraio il Tesoro ripropone il BTP con tassi fissi e crescenti e un premio fedeltà.
È da anni che il Dipartimento del Tesoro sta cercando di allargare la platea dei detentori di titolo di Stato tra gli investitori individuali. Varie le ragioni di fondo. Da un lato c’è che la BCE non è più il grosso acquirente di sovereign come in passato, mentre il debito pubblico italiano cresce a dismisura. Dall’altro c’è il desiderio di non legare le sue sorti alla volontà di investitori internazionali. Meglio accrescere, si penserà, la quota di cassettisti nazionali che affidare le sue sorti agli umori di speculatori esteri.
La strada da percorrere è ancor lunga, considerati i saldi complessivi raccolti in queste emissioni speciali. Tuttavia, qualcosa si muove grazie al rialzo dei rendimenti degli ultimi 12-24 mesi e al successo di alcuni prodotti “azzeccati” con il BTP Valore.
Questo bond ha consentito al MEF di raccogliere l’anno scorso 35 miliardi di € in due sole emissioni, una a giugno e una a ottobre. Sono bond dedicati a famiglie e investitori individuali e hanno una struttura dei rendimenti di tipo step-up, come nel caso dei buoni postali di medio-lungo termine. Inoltre prevedono un premio fedeltà finale per chi compra in emissione e tiene il titolo in portafoglio fino a scadenza.
Ora, cosa prevede l’obbligazione prossima a venire? Per alcuni dati chiave come ISIN e la struttura dei tassi dovremo attendere le comunicazioni ufficiali di venerdì 23 febbraio. Il resto è invece già di pubblico dominio.
L’emissione avverrà da lunedì 26 febbraio fino alle ore 13.00 di venerdì 1° marzo, salvo eventuale chiusura anticipata al termine del terzo giorno. La durata complessiva del prestito è di 6 anni (scadenza 2030), suddivisi in due step triennali, ognuno dei quali avrà un proprio tasso di interesse nominale. Di quanto? Dovremo attendere venerdì 23 febbraio per scoprirlo, appunto.
Di certo c’è che la cedola del 2° triennio sarà maggiore di quella del 1°, secondo la nota struttura step-up. Solo a scadenza, e solo per chi acquisterà in emissione e terrà fino ad allora, ci sarà anche il premio fedeltà finale. Il suo importo è dello 0,70% lordo (0,6125% netto) del capitale nominale sottoscritto giunto a scadenza.
Ancora, resta invariata, rispetto all’emissione di ottobre 2023, la sua periodicità: trimestrale. Pertanto ogni 91,25 giorni circa il titolare del bond si vedrà accreditato sul conto d’appoggio un quarto della cedola netta annua.
Il taglio minimo di sottoscrizione è di 1.000 € e relativi multipli, e tutta la domanda verrà soddisfatta. L’acquisto nella settimana di emissione non comporterà commissioni per il risparmiatore, in quanto saranno assolte dal Tesoro.
Quanto al capitolo tasse, la ritenuta fiscale su interessi e cedola (ed eventuale plusvalenza se rivenduta in anticipo) è del 12,50%. L’imposta di bollo, invece, segue il controvalore del titolo al momento del suo calcolo (rendicontazione). In merito alle spese bancarie (tipo il dossier titoli), tutto dipende delle condizioni economiche fissate dalla banca presso cui si è aperto il conto titoli.
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