È fresco di pubblicazione (24 maggio) il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia condotto e pubblicato da Banca d’Italia. Uno spaccato alquanto ricco di dati e contenuti per comprendere qual è lo stato di salute della domanda e dell’offerta di mattone lungo la Penisola.
L’analisi è stata condotta presso un vasto campione di agenti immobiliari nel periodo che va dal 27 marzo al 29 aprile. Presentiamo ora una sintesi della nuova analisi del mercato delle abitazioni in vendita e delle case in affitto in Italia a inizio 2024.
Per la maggioranza del campione analizzato, nei primi 3 mesi dell’anno i prezzi delle case in vendita sono rimasti stabili. Un lieve rialzo delle quotazioni è stato segnalato solo da una piccola quota degli operatori, dopo alcuni trimestri in cui la tendenza era in marginale calo.
Lo sconto medio richiesto da chi compra, rispetto alle pretese economiche iniziali di chi vende, si è attestato all’8,3%. Nel complesso si tratta di valori in linea con quelli medi registrati nell’ultimo biennio, considerazioni che grosso modo valgono anche per i tempi medi di vendita. Per la precisione, il tempo intercorso tra il tempo dell’affidamento dell’incarico a vendere e la chiusura della transazione è di circa 5,7 mesi, poco sopra il minimo di 1 anno fa.
Nell’insieme, continuano gli operatori interpellati, la domanda di case resta debole malgrado l’attenuazione della difficoltà a ottenere un mutuo in banca. Inoltre, è anche tornata a salire anche la quota di transazioni finanziate con mutuo. Ciononostante, il peso delle rate, a tassi fissi o variabili che siano, si fa ancora sentire, malgrado i loro livelli medi stiano mediamente scendendo.
Parimenti fiacca è risultata la disponibilità di case sul mercato, dato testimoniato dalla diminuzione dei nuovi incarichi a vendere per molti operatori immobiliari interpellati.
Se le gioie per chi cerca un’abitazione da acquistare si contano sul palmo di una mano, non meglio è la situazione per chi cerca casa da affittare. Nel 1° trimestre 2024 si è di nuovo ampliata la quota di agenti che hanno notato un aumento dei canoni medi di locazione nel periodo considerato. Inoltre, più di un terzo degli interpellati prevede ulteriori aumenti al riguardo anche per il trimestre in corso.
Che affittare sia oggi più oneroso di ieri lo si evince anche dalla stima dello sconto medio sui canoni di locazione chiesto: il 2,1%. Più in generale, continua il sondaggio, sul trend degli affitti si addensano (almeno) due trend contrapposti. Tra chi dispone di immobili, è salita la quota di chi preferisce l’affitto breve sull’affitto standard, diminuendone la disponibilità. Di contro lo stato di forza della domanda di case in affitto è alimentata dalla difficoltà di alcune categorie di compratori di case, che nel frattempo “stornano” le loro preferenze sul rent in attesa del buy.
Non è impossibile distinguere un testo generato dall’intelligenza artificiale rispetto a uno scritto da una…
Avete notato che in Italia i film al cinema escono sempre di giovedì? Come mai…
Avete mai pensato al motivo per cui le montagne russe si chiamano così? C’entra la…
Inizia la seconda metà del mese, ecco che cosa ci dice l’oroscopo dal 16 al…
Come mai nelle strade ci sono limiti di velocità diversi e come vengono stabiliti? Questo…
La petunia sta arrivando alla fine della sua fioritura, ma ecco alcuni consigli su come…