I segnali che arrivano dall’economia americani non sono entusiasmanti, anzi mostrano i primi segnali di rallentamento, ma le borse americane continuano a correre.
Nonostante una settimana accorciata dalle festività, i mercati hanno assimilato una serie di dati economici che indicano una direzione simile: l’economia degli Stati Uniti sembra rallentare, sebbene da un periodo di forza eccezionale negli anni post-pandemia. Nel frattempo, anche l’inflazione sembra destinata a riprendere un percorso di graduale raffreddamento.
Le due principali aree dell’economia statunitense che hanno recentemente mostrato segni di moderazione sono il settore dei servizi e il mercato del lavoro: l’indice ISM dei servizi è risultato ben al di sotto delle aspettative per giugno con una lettura di 48,8, riflettendo una contrazione nell’economia non manifatturiera. I posti di lavoro non agricoli di giugno sono aumentati di 206.000 unità, al di sotto delle 218.000 del mese precedente, che erano stati rivisti al ribasso di 54.000. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è inoltre salito dal 4% al 4,1%, ora sopra la stima della Federal Reserve del 4% per quest’anno.
Forse il lato positivo del raffreddamento dell’economia è che le pressioni inflazionistiche potrebbero moderarsi: gli indici dei prezzi pagati dell’ISM, spesso un indicatore anticipatore dell’inflazione dei beni e dei servizi, sono risultati inferiori alle aspettative e vicini ai minimi del periodo post-pandemia. Inoltre, il dato sugli aumenti salariali dal rapporto sui posti di lavoro non agricoli, anch’esso un indicatore dell’inflazione dei servizi, è stato del 3,9% annuale, inferiore al 4,1% di maggio e ai minimi del periodo post-pandemia.
Se l’inflazione continua a moderarsi e l’economia si ammorbidisce senza cadere in una recessione, i mercati potrebbero continuare a performare bene. Questo implica che la Fed probabilmente inizierà il ciclo di riduzione dei tassi di interesse, anche se l’economia cresce vicino ai livelli di tendenza. Se l’economia vacilla e la Fed deve tagliare i tassi per sostenere la crescita, i mercati probabilmente non reggeranno altrettanto bene.
Le quotazioni hanno aggiornato i massimi storici, ma hanno chiuso la settimana lontano dagli stessi. Per le prossime settimane, quindi, tutto dovrebbe procedere come da scenario già probabile. Solo una chiusura settimanale inferiore a 4.901,99 potrebbe favorire un’inversione ribassista.
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