Moncler è una delle aziende più sostenibili al Mondo, ma stenta in Borsa. Forse perché gli analisti sono particolarmente cauti sul titolo.
TIME e Statista hanno pubblicato la lista delle aziende più sostenibili del mondo per il 2024, valutando le loro iniziative ecologiche e i risultati raggiunti. Tra le prime 50 aziende spiccano tre italiane: Moncler, Enel e Prysmian Group, che dimostrano un forte impegno verso la sostenibilità ambientale.
Per stilare questa classifica è stata utilizzata una metodologia rigorosa che valuta le aziende secondo criteri come l’adesione ai programmi climatici, inclusa l’iniziativa Science Based Targets (SBTi), i punteggi del Carbon Disclosure Project (CDP), le emissioni Scope 1 e 2, la riduzione delle emissioni negli anni recenti e la percentuale di energia rinnovabile utilizzata. Le aziende che hanno integrato la sostenibilità nel loro modello di business sono state particolarmente apprezzate.
Schneider Electric, con sede in Francia, si è classificata al primo posto grazie ai suoi ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni e al supporto fornito ai clienti per migliorare l’efficienza energetica. L’azienda ha ottenuto un punteggio climatico “A” dal CDP per 12 anni consecutivi.
Tra le eccellenze italiane, Moncler si posiziona al terzo posto, grazie all’uso di materiali riciclati e all’impegno nel riciclare oltre l’80% degli scarti di nylon nel 2023. L’azienda utilizza energia rinnovabile al 100% nei suoi uffici, negozi, fabbriche e centri logistici. Remo Ruffini, presidente e CEO di Moncler S.p.A, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo, pur riconoscendo che c’è ancora molto da fare.
Enel, leader nel settore energetico, si è classificata al 36° posto grazie alle numerose iniziative implementate per ridurre le emissioni e promuovere l’uso di energie rinnovabili.
Prysmian Group, operante nel settore dei cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni, è al 42° posto, distinguendosi per le sue pratiche sostenibili e per l’impegno a ridurre l’impatto ambientale della sua produzione.
Moncler continua a scendere a Piazza Affari e potrebbe chiudere il quarto mese consecutivo al ribasso, un evento che non si registrava da oltre 2 anni. La causa è da attribuire ai tagli al target price in vista dei risultati finanziari. Oddo Bhf è stato il primo a ridurre l’obiettivo di prezzo da 69 a 65 €, mantenendo una visione neutrale e prevedendo un rallentamento della crescita nel secondo trimestre. Le previsioni dell’ebit sono state ridotte dell’1% per l’anno corrente e del 2% per il 2025 e 2026. Nonostante questo, il titolo ha performato meglio del settore dall’inizio dell’anno.
Anche Citi ha abbassato il target price da 77,5 a 73,5 €, mantenendo però un rating “buy”. Barclays ha ridotto il prezzo da 68 a 66 €, confermando il giudizio “overweight”, mentre Morgan Stanley ha abbassato il target da 65 a 58 €, mantenendo la raccomandazione “equal weight”. Equita ha rivisto le previsioni per Moncler, riflettendo una normalizzazione delle crescite dopo un forte primo trimestre, riducendo il target da 73,5 a 72 € per azione.
Gli analisti prevedono un fatturato di 411 milioni di euro per il secondo trimestre, in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso, e un ebit margin del 29,8% per il 2024. Moncler è ancora considerato un titolo di alta qualità nel settore, grazie ai margini elevati, al forte posizionamento del marchio, soprattutto tra i clienti cinesi, e alla significativa esposizione al turismo.
Citi ritiene che Moncler offrirà la migliore crescita dei ricavi nel settore del lusso nel secondo trimestre, nonostante questo periodo rappresenti una piccola parte delle vendite annuali e degli utili. Intesa Sanpaolo concorda con una previsione di fatturato trimestrale stabile e mantiene un obiettivo di 70,2 €.
La tendenza in corso è saldamente ribassista e potrebbe spingere le quotazioni fino in area 49,74 € dove la probabilità di un’inversione al rialzo è massimo.
Ovviamente una chiusura settimanale superiore a 56,19 € potrebbe favorire una ripartenza al rialzo.
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