Quando si analizza il mercato finanziario, spesso possono capitare situazioni di mercato bull, o rialzista. Ma di che cosa si tratta?
In generale, un mercato rialzista è un mercato con un periodo prolungato – di solito mesi o anni – di prezzi in crescita: il termine è più comunemente usato in riferimento al mercato azionario, ma è ben possibile riferirlo ad altre classi di attività, come immobili, materie prime o valute estere Forex.
Introdotto quanto sopra, didatticamente il mercato bull o toro è tale se segna un aumento del 20% dei prezzi delle asset class in esso presenti, che segue un precedente calo del 20% ed è seguito da un altro calo del 20%.
Se hai letto con attenzione questa ultima frase, probabilmente ti starai domandando come sia possibile prevedere un mercato rialzista, considerato che non è possibile anticipare l’evoluzione dei rialzi o dei ribassi per almeno il 20%.
Ebbene, questa riflessione ci conduce proprio all’avvertenza più importante: i momenti di avvio e di termine di un mercato bull possono essere conosciuti solo a posteriori!
Fermo restando quanto sopra anticipato, ci sono diversi elementi caratteristici che tendono ad accompagnare un mercato toro.
Per cominciare, in genere si verificano in periodi in cui l’economia è forte o si rafforza. I mercati toro sono infatti spesso accompagnati da una crescita del prodotto interno lordo (PIL) e da un calo della disoccupazione. Anche gli utili delle aziende sono in aumento.
Inoltre, uno dei migliori indicatori non numerici di un mercato toro è l’aumento della fiducia degli investitori. In questi periodi, la domanda di azioni è molto forte e il “tono” generale dei commenti sul mercato tende a essere positivo. Inoltre, poiché le società possono ottenere valutazioni più elevate per il loro capitale, nei mercati toro si tende a registrare un’elevata attività di offerte pubbliche iniziali (IPO).
Come intuibile, l’opposto di un mercato toro è un mercato orso, che viene tipicamente definito come un mercato in cui vi è un calo degli asset del 20% o più rispetto al picco recente. I mercati orso sono spesso accompagnati da recessioni, calo della fiducia degli investitori e diminuzione degli utili aziendali.
Indipendentemente dall’andamento del mercato, è sempre necessario mantenere un orientamento di lungo periodo per supportare la crescita di una ricchezza a lungo termine. Sebbene possa essere un’idea intelligente investire quando le azioni sono “a buon mercato”, non è saggio tentare di “temporizzare il mercato”, considerato che non è possibile sapere quando il mercato svolterà.
Una cosa intelligente da fare è semmai quella di imparare i benefici dei piani di accumulo, ovvero investire degli importi uguali in euro a intervalli di tempo specifici: un approccio che può aiutarti a investire durante un mercato rialzista, consentendo al tuo portafoglio di trarre vantaggio anche dalle correzioni e dai crolli.
A titolo di esempio, si consideri il mercato toro 2009-2020, il più lungo nella storia dei mercati azionari. Dopo essere crollato in seguito alla crisi finanziaria del 2008, l’S&P 500 ha toccato il fondo nel marzo 2009 e ha continuato a salire fino all’inizio del 2020, quando la pandemia COVID-19 ha fatto crollare i titoli.
Prima dell’ultimo, c’è stato un lungo mercato toro che è durato dal 2002 fino al mercato orso della fine del 2007 che ha coinciso con la crisi finanziaria.
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