Mercoledì 12 si è tenuta la prima asta settimanale del MEF e ha riguardato l’emissione della 1° tranche di un BOT a un anno. Il giorno dopo è stata poi la volta dei bond a medio-lungo termine con scadenze a 3, a 7, a 15 e a 30 anni.
Qui ci soffermeremo solo sul lancio di mercoledì e sul rendimento esitato in sede d’asta. Sappiamo infatti che l’ultimo Buono Ordinario del Tesoro a 12 mesi rende il 3,584% lordo: quanto offrono i prodotti similari su identiche scadenze?
Il Buono Ordinario a 1 anno in scadenza il 13 giugno 2025
Per il nuovo BOT di mercoledì 12 si è trattato della 1° tranche per un ammontare di 7,5 miliardi di €, che pertanto coincide con il circolante del bond. Nell’occasione è stato comunicato anche il relativo codice ISIN, che è IT0005599474.
Il titolo ha data emissione (e di regolamento) 14 giugno 2024 e data scadenza 13 giugno 2025, per una durata complessiva di 364 giorni, 12 mesi appunto. L’intero ammontare offerto è stato sottoscritto, grazie al buon rapporto di copertura che è stato dell’1,4 (importo richiesto: 10,534 mld di €).
Veniamo in ultimo al capitolo rendimenti. Il prezzo di aggiudicazione in sede d’asta si è fermato a 96,503 centesimi, per cui il rendimento esitato è stato 3,584%. In base ai calcoli effettuati da Assiom Forex il ritorno netto del Bot si attesta quindi al 2,964%.
L’ultimo Buono Ordinario del Tesoro a 12 mesi rende il 3,584% lordo: quanto offrono i prodotti similari su identiche scadenze?
La classica domanda del piccolo risparmiatore è se si tratti o meno di un ritorno “interessante”. Impossibile rispondere considerati i tanti parametri in gioco e l’elevato grado di soggettività di ogni singola scelta di investimento. Ad esempio, si punta più al ritorno senza badare al rischio o si antepone l’integrità del capitale a qualunque altra considerazione? E così via. Ad ogni modo vediamo quanto rendono due altre classiche alternative sul reddito fisso sulla durata a 1 anno. Stiamo parlando del conto deposito bancario e delle soluzioni proposte sul fronte del risparmio postale.
Sul fronte bancario, i CD vincolati più generosi oggi offrono mediamente tra il 4-4,3% lordo. Inoltre, in genere non prevedono costi di gestione mentre la ritenuta fiscale è al 26%. In questi casi è da vedere se i rendimenti sono rivolti ai soli titolari di c/c associati (alla banca emittente) oppure no.
Sul risparmio postale, invece, l’attuale offerta Supersmart 360 giorni rende il 2,50% lordo, mentre il buono Premium a 1 anno il 3,50% lordo, sempre a scadenza. Tuttavia, mentre il 1° prodotto richiede la sola apertura del vincolo e l’attesa dei 360 giorni, il 2° prevede anche il fatto che debba trattarsi di nuova liquidità. Entrambe le soluzioni sono prive di costi di gestione, tranne le spese fiscali (ritenuta fiscale del 26% sulla Supersmart, del 12,50% sul buono).