La chiusura del mese di giugno è stata a due facce. Da un lato le quotazioni non sono riuscite a rompere i supporti chiave che avrebbero fatto accelerare al ribasso, dall’altro le resistenze hanno tenuto. Cosa potrebbe accadere, quindi, nel corso del mese di luglio. Quali sono i livelli chiave da monitorare?
A giugno, i mercati azionari europei, compresa Piazza Affari, hanno subito un arresto dopo il recupero di maggio. Le vendite hanno colpito maggiormente il Cac40 e il Ftse Mib, che hanno chiuso il mese rispettivamente con un ribasso del 6% e del 3%. L’Ibex e il Dax hanno registrato cali più contenuti del 1,9% e del 1,3%.
L’incertezza politica, generata dai risultati delle elezioni europee di inizio mese e dalla decisione del presidente francese Macron di anticipare le elezioni politiche al 30 giugno, ha aumentato la tensione sui mercati, influenzando negativamente gli spread sovrani, in particolare Oat e BTP.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un taglio dei tassi, muovendosi prima della Federal Reserve (Fed) statunitense. Tuttavia, la BCE ha anche rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione, ribadendo che le future decisioni saranno basate sui dati economici. La Fed ha mantenuto i tassi invariati e ha ridotto le aspettative di tagli futuri dei tassi per il 2024. Nel frattempo, la Banca d’Inghilterra ha lasciato i tassi invariati, mentre la Banca Nazionale Svizzera ha effettuato un nuovo taglio dei tassi.
Saipem è stata una delle protagoniste del mese, registrando una buona performance grazie alle attese per i conti trimestrali e al portafoglio ordini record di oltre 30 miliardi. Gli analisti di Kepler Cheuvreux e Jefferies hanno mantenuto valutazioni positive sul titolo, rispettivamente con target price di 2,35 euro e 3 euro. Anche Equita ha evidenziato l’importanza dei recenti contratti siglati da Saipem, tra cui quelli in Angola con Azule Energy e TotalEnergies.
Tra gli altri titoli in evidenza, Ferrari ha inaugurato un nuovo stabilimento per la produzione di vetture ibride ed elettriche, mentre Brunello Cucinelli ha beneficiato di una valutazione positiva degli analisti di Stifel.
Invece, tra i peggiori titoli del mese, Banca MPS ha registrato la peggiore performance, seguita da Stellantis e Azimut. La volatilità del settore bancario è stata elevata, influenzata dal riaccendersi dello spread BTP-Bund dopo le elezioni europee. Il tema delle fusioni bancarie è tornato alla ribalta, con Banca MPS al centro dell’attenzione a causa della prossima scadenza del lock-up sulla quota detenuta dal Tesoro, che rimane l’azionista di maggioranza con il 26,73% del capitale.
Come si vede dal grafico, le quotazioni si trovano su livelli molto importanti. Area 35.000, infatti, già nel lontano 2007 aveva frenato l’ascesa dei prezzi e favorito il lungo ribasso che avrebbe portato a una performance negativa di oltre l’80% in pochi mesi. Solo il superamento di questo livello, quindi, potrebbe portare a un nuovo allungo rialzista.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di una chiusura mensile inferiore a 32.610. In questo caso il ribasso potrebbe svilupparsi secondo lo scenario mostrato in figura dalla linea tratteggiata.
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