L’ultimo trimestre di Borsa aperta ha visto tra le Blue Chip Iveco Group registrare la migliore performance con un rialzo di oltre il 50% e A2A la peggiore performance con un ribasso di oltre il 10%. Andiamo, quindi, ad analizzare le prospettive di medio/lungo termine per queste due azioni.
La situazione di Iveco Group dal punto di vista degli analisti e dell’analisi grafica: battuta di arresto in arrivo?
La tendenza in corso di medio/lungo periodo è rialzista e al momento non si intravedono pericoli all’orizzonte. Il rialzo, quindi, potrebbe continuare secondo lo scenario mostrato in figura che presenta un solo ostacolo molto importante in area 12,942 €.
Per un’inversione ribassista, invece, potrebbe essere decisiva una chiusura settimanale inferiore a 9,912 €.
Dal punto di vista degli analisti il rating medio, calcolato sulle raccomandazioni pubblicate negli ultimi tre mesi, è compra. Il prezzo obiettivo medio a un anno, invece, esprime una sottovalutazione inferiore al 10%. Questa ridotta sottovalutazione rispetto al prezzo obiettivo medio è una diretta conseguenza del forte rialzo registrato negli ultimi 3 mesi.
Dal punto di vista dei multipli di mercato, invece, arrivano indicazioni contraddittorie. Secondo il rapporto prezzo su utili, infatti, le quotazioni di Iveco Group sono sopravvalutate. Se, invece, si considera il rapporto prezzo su fatturato le azioni sono fortemente sottovalutate.
La situazione di A2A dal punto di vista degli analisti e dell’analisi grafica: la svolta rialzista potrebbe esserci già stata
Gli ultime tre mesi per A2A sono stati di forte sofferenza, tanto da risultare il peggiore titolo azionario del Ftse Mib. Adesso, però, potrebbe essere arrivato il momento della riscossa.
Come si vede dal grafico, infatti, la settimana in corso potrebbe chiudere sopra la resistenza in area 1,7235 €. In questo caso lo scenario ribassista verrebbe molto depotenziato. Per una conferma del rialzo secondo lo scenario indicato dalla linea tratteggiata, però, servirebbe una chiusura settimanale superiore a 1,7795 €.
Qualora, invece, la chiusura settimanale dovesse essere inferiore a 1,7235 €, allora le quotazioni potrebbe accelerare al ribasso secondo lo scenario indicato in figura dalla linea continua.
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