Quella appena conclusasi è stata per il petrolio la peggiore settimana da fine gennaio 2024 registrando una performance negativa per il 7% circa. Questo forte ribasso non è stato indolore. La situazione grafica, infatti, è abbastanza compromessa e le quotazioni si trovano su livelli al di sotto dei quali si potrebbe assistere a un’accelerazione ribassista.
Gli investitori hanno reagito ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti, che sono risultati più deboli del previsto, rivedendo le previsioni sui tempi di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Questo ha portato a un calo significativo dei prezzi del petrolio durante la settimana che ha perso circa il 7%.
Il rallentamento dell’occupazione negli Stati Uniti ad aprile e il raffreddamento dell’incremento salariale annuale hanno spinto gli operatori a scommettere su un primo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve entro settembre. Tuttavia, la Fed ha mantenuto i tassi stabili, segnalando livelli elevati di inflazione che potrebbero ritardare eventuali tagli dei tassi. Tassi più elevati tendono a rallentare l’economia e possono ridurre la domanda di petrolio.
Nel frattempo, i fattori di rischio geopolitico legati alla guerra tra Israele e Hamas si sono attenuati, poiché le due parti stanno considerando un cessate il fuoco temporaneo e tengono colloqui con mediatori internazionali.
L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, inclusa la Russia (OPEC+), terranno il prossimo incontro il 1° giugno, con l’ipotesi che il gruppo possa estendere i tagli volontari alla produzione di petrolio oltre giugno se la domanda di petrolio non aumenta.
Intanto, le società energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere e di gas naturale in funzione per la seconda settimana consecutiva, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2022. Il numero di piattaforme petrolifere è sceso nel più grande calo settimanale da settembre 2023.
Le quotazioni si trovano su livelli molto importanti per il futuro del petrolio. Come si vede dal grafico, infatti, il supporto in area 77,69 $ rappresenta l’ultima spiaggia per mantenere in vita la proiezione rialzista. Inoltre, il livello in area 76,39 $ potrebbe favorire un’accelerazione ribassista secondo lo scenario mostrato in figura dalla linea tratteggiata e che prevede un punto di approdo naturale in area 60 $.
Quanto accadrà settimana prossima, quindi, potrebbe avere un ruolo decisivo per il medio/lungo termine.
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